Il 24 luglio in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Lazio torneranno a incrociare le braccia per l’intera giornata gli addetti alla consegna a domicilio della spesa per Esselunga, con un presidio presso la sede della committente a Limito di Pioltello, in provincia di Milano.

Guglielmo Ruggiero, della Filt Cgil Lombardia, spiega che la decisione dello sciopero dei rider è stata presa a seguito della rottura della trattativa per il primo accordo nazionale con le aziende operanti nella consegna per conto di Esselunga e della conseguente proclamazione unitaria dello stato di agitazione di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici di Deliverit, B&V Logistics e CAP Delivery.

Guglielmo Ruggiero, Filt Lombardia

“Le aziende  – afferma Ruggiero – si sono sedute al tavolo nazionale dopo una serie di lotte iniziate ad aprile. A fine maggio c’era stata una sorta di tregua per arrivarein tempi celeri, entro la fine di giugno, a un accordo, un quadro nazionale, con una serie di incontri calendarizzati nei quali però le controparti davano l’impressione di non attribuire il giusto peso alla questione”.

Chili e chili di spesa sulle spalle

Il sindacalista della Filt Lombardia illustra quindi i punti dirimenti delle richieste dei lavoratori. C’è tutto un capitolo che riguarda la salute e la sicurezza: “C’è una parte di questo lavoro che è veramente molto usurante, vale a dire la consegna ai piani delle spese che i cittadini fanno nelle varie città italiane”.

E ancora: “Si può arrivare a portare anche un migliaio di chili sul furgone, spese e acquisti da consegnare ai piani, con scatole che arrivano oltre i 50 chili, e a volte complessivamente  raggiungono i 200. A volte capita anche che i driver li debbano portare ai piani in assenza dell’ascensore, magari al quinto o sesto piano: sono mansioni che non rientrano nel loro livello di inquadramento nel nostro contratto nazionale, non spetterebbero ai driver livello G1".

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E invece la parte datoriale pretende che queste mansioni siano svolte “senza neanche ristorare il lavoratore con quello che più volte ho definito il costo di una pizza Margherita –prosegue –. Noi chiederemmo, ad esempio, l'implementazione di strumenti come i sali-scendi elettrici, come accade per altre filiere. In questo caso la fatica si ridurrebbe notevolmente, ma non c'è stata apertura da parte delle aziende e nemmeno sulla parte economica”.

Basta doppi turni e straordinari senza limiti  

“Inoltre abbiamo chiesto che venga rivista l'organizzazione del lavoro: avere orari certi e una diminuzione drastica anche del numero di ore di straordinario che questi lavoratori fanno, nonostante lavorino già 6 giorni su 7. Molto spesso capita loro di dover lavorare con doppi turni quasi per tutta la settimana fa notare Ruggiero”.

Per il sindacalista “queste ore in più diventano estenuanti e vanno a gravare sul livello di stress fisico del quale già ognuno risente. Ma anche su questo punto non abbiamo visto grandi aperture da parte delle aziende, se non quella di un di un piccolo implemento economico che è veramente residuale e non sicuramente quello che si aspettano i lavoratori”.

Anche durante questi mesi di lotta i lavoratori hanno comunque garantito “eticamente” la consegna del piano a tutte le persone fragili, che siano anziani o donne in gravidanza. “Ancor più che la parte economica – aggiunge il sindacalista – il capitolo veramente principale è quello di riorganizzare il lavoro affinché, non dico totalmente, ma almeno in gran parte, venga azzerato il rischio di stress fisico. Non a caso c'è un fortissimo turn-over in questa filiera, proprio perché i lavoratori, dopo un po' di tempo, cominciano ad accusare acciacchi fisici anche importanti, come lo schiacciamento delle vertebre”.

Per questi motivi è stato indettolo sciopero del 24 luglio che riguarda Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna, Lazio dove maggiore è la concentrazione di supermercati Esselunga e quindi di driver che per questa catena lavorano. Al presidio di Pioltello arriveranno delegazioni da queste regioni, mentre l’attivazione dello stato di agitazione è nazionale e unitario.