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Un anno di cassa integrazione e poi la chiusura. Questo l’esito della vertenza della Sacal di Carisio (Vercelli), storica azienda (nasce nel 1975) che si occupa di raffinazione dell’alluminio. La fonderia, in particolare, ricicla gli scarti dell’alluminio dell’automotive, della componentistica auto e del settore elettrodomestici, per produrre nuovo materiale.
All’inizio di marzo la società aveva comunicato la decisione di attivare la procedura di licenziamento dei 78 dipendenti. Dal luglio 2024 e fino al gennaio scorso si era fatto ricorso alla cassa integrazione ordinaria per fronteggiare una situazione di crisi. In febbraio era partita una nuova richiesta di quattro settimane di ammortizzatori sociali, poi la scelta di chiudere definitivamente.
Il 18 aprile, scaduti i 45 giorni della fase sindacale, la crisi aziendale si è spostata in Regione Piemonte. Al tavolo istituzionale lunedì 12 maggio azienda e sindacati hanno trovato l’accordo sulla cassa integrazione per cessazione d’attività della durata di 12 mesi. La pratica è già stata depositata al ministero del Lavoro, si attende soltanto il via libera ufficiale.
“Non bisogna perdere tempo, ma questa è una buona notizia”, ha dichiarato alla stampa locale il segretario generale Fiom Cgil Vercelli Valsesia Alessandro Triggianese: “Se apriremo la cassa i lavoratori avranno ossigeno e tempo in cui cercare altri impieghi e formarsi. Come avevamo chiesto fino dall’inizio”.