Sono stati 14 gli uffici postali chiusi finora sul territorio dell’Emilia-Romagna. Lo ricorda Enzo Santolini, segretario dello Spi regionale, alla manifestazione pubblica che si è svolta questa mattina, 21 maggio, a Rimini con due obiettivi: difendere la prossimità delle Poste contro le chiusure in atto – le Poste sono ormai uno dei pochi punti di riferimento per le persone anziane – e fare informazione sui referendum per allargare la partecipazione in vista del voto dell’8 e del 9 giugno. Presenti nella città romagnola il segretario nazionale della Cgil, Pino Gesmundo, il segretario generale della Slc, Riccardo Saccone, la segretaria dello Spi Cgil nazionale, Carla Mastrantonio.
"Bisogna andare a votare, e votare sì – ha spiegato Pino Gesmundo – per ostacolare questa logica secondo cui il voto non è un atto di responsabilità e di partecipazione democratica”.
Per Francesca Lilla Parco, segretaria generale della Cgil di Rimini, “l’importanza della prossimità è una delle priorità per la Camera del Lavoro. Vivere in un luogo dove ci sono tutti i servizi collettivi vuol dire poter esercitare tutti i diritti di cittadinanza”.
"Chiudendo gli uffici postali nelle zone più periferiche – ha detto Carla Mastrantonio – rischiano di allontanare sempre di più i nostri anziani, le persone più fragili, dal territorio”.
"In piena coerenza con la campagna referendaria, siamo qui per difendere un bene pubblico, perché Poste Italiane è una garanzia di democrazia economica e coesione sociale – ha detto Riccardo Saccone –. Difendendo Poste e promuovendo i referendum affermiamo la nostra idea diversa di paese, basata sul lavoro e sulle persone”.