Si è concluso nella tarda serata di martedì 15 luglio a Roma, presso il ministero delle Imprese, l’aggiornamento del tavolo sul gruppo Riello, che conta circa 1.300 dipendenti, di cui circa 600 in Italia fra Verona, Lecco e Treviso.

“La controllante Carrier – spiegano Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil – ha deciso due mesi or sono di mettere in vendita Riello, affidando l’operazione a un pool di consulenza che si occupa di elaborare la data room dei dati finanziari e a un advisor per la successiva operazione di ricerca di profili utili alla cessione, che dovrebbe trovare la sua conclusione entro la fine di luglio”.

La direzione aziendale ha ribadito di “puntare su una strategia ‘stand alone’, vale a dire di conduzione indipendente al di fuori di un gruppo più ampio, ma non ha fornito i chiarimenti sollecitati dal sindacato e dallo stesso ministero. Tale strategia sta comunque portando all’interruzione di importanti progetti di sinergia con Viessman/Toshiba che avrebbe potuto aprire opportunità per lo sviluppo di tecnologie e di mercato”.

Fiom, Fim e Uilm ritengono “inaccettabile l’atteggiamento aziendale di arrivare a questo incontro, dopo essere passati dalle unità di crisi territoriali, sprovvisti di dati aziendali, di piano industriale e degli investimenti di prospettiva, così come da noi richiesto anche in virtù dell’impossibilità di cedere entro luglio gli asset Riello, cessione oggi dichiarata come obiettivo per il termine del 2025. Per noi Riello non può prescindere dalla continuità produttiva ed occupazionale”.

Le tre sigle chiedono alla direzione aziendale che nel prossimo incontro, previsto per il 22 settembre, ci siano “le condizioni utili a conoscere e confrontarci con l’advisor; conoscere il dettaglio degli investimenti utili alla prosecuzione strategica delle attività e le risorse necessarie/stanziate; il preciso perimetro aziendale posto in cessione, con i relativi dettagli occupazionali e di mercato”.

I sindacati così concludono: “Questo per avere un corretto e proficuo dialogo, nel solco delle corrette relazioni sindacali e industriali, sugli aspetti finanziari, occupazionali e di riqualificazione industriale e di prospettiva nel mercato del riscaldamento industriale e civile”.