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“Abbiamo davvero bisogno di una magistratura che indaghi fino in fondo e che faccia piena chiarezza. Mi auguro anche in tempi brevi, perché i tempi sono importanti. È necessario sapere che cosa è successo: lo si deve alla città di Milano e al futuro del governo di questa città, al governo dei suoi processi”. Queste sono le prime parole con cui Luca Stanzione, segretario generale Cgil Milano, ha commentato questa mattina, 17 luglio, il terremoto giudiziario che ha colpito l’urbanistica della città.
“Perché, in assenza di governo, le forze che attraversano Milano — e che in questi anni hanno anche estratto valore dalla città — non si fermano. Serve – sottolinea il segretario – un intervento della magistratura rapido, chiaro ed efficace. Questo è imprescindibile anche per il futuro politico di una metropoli come Milano”.
“È chiaro – aggiunge Stanzione – che siamo in un momento in cui, dopo queste prime ore, possiamo dire che il modello di sviluppo che Milano ha intrapreso dopo la pandemia è un modello che ha prodotto disuguaglianze, storture, e – indipendentemente dalle inchieste giudiziarie – ha generato una Milano oggetto di una speculazione immobiliare senza precedenti. Una città che non ha trattenuto sul territorio le ricchezze che ha generato, e che invece andrebbero redistribuite”.
Queste considerazioni vengono fatte da tempo dalla Cgil e non solo. “Milano può costruire una visione collettiva del proprio futuro, in cui si riconosce il ruolo delle forze politiche, sociali, del terzo settore – che da tempo avevano indicato che qualcosa non stava funzionando, anche al di là delle inchieste giudiziarie –. Perché, se oggi non ci fossero le inchieste, i problemi politici resterebbero comunque. E il giudizio sarebbe lo stesso”.
Solidarietà, inclusione, sviluppo sono per Stanzione le tre parole chiave del futuro amministrativo della città. Con una certezza: “L’anima sociale, culturale, riformista di Milano non verrà cancellata da queste ombre”.