Il lieto fine arriva nella notte. Dopo una lunga e accesa discussione, il Consiglio Regionale del Lazio ha messo un freno all’ipotesi di trasformazione delle sale cinematografiche in disuso in centri commerciali. Dalla proposta di legge 171 in materia urbanistica, voluta dalla maggioranza di Rocca, sarebbe stata stralciata la parte relativa ai cinema, che ne permetteva la totale conversione in spazi destinati al commercio. Attualmente la cosa non è possibile, in quanto la norma prevede un vincolo culturale sulla eventuale riconversione dello spazio. 

“Abbiamo più volte denunciato il pericolo speculativo che incombeva sulla sale – commenta la Slc Cgil Roma e Lazio in una nota – e il pesante rischio di impoverimento culturale e di lavoro per interi territori e comunità, spesso disagiati, della nostra regione e della nostra città”.

Contro il cosiddetto Salva Metropolitan nei mesi scorsi si erano pronunciati sindacati, lavoratori dello spettacolo e volti noti, da Carlo Verdone a Martin Scorsese. “Ora ci aspettiamo si avvi una concreta e partecipata discussione su come recuperare la sale storiche, riportandole a rinnovare il proprio ruolo socio-culturale anche grazie alle tante proposte dal basso – conclude la nota –  e si concretizzi un serio progetto di prospettive occupazionali per chi negli esercizi commerciali lavora”.

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