In queste settimane l’Italia sta gradualmente riaprendo, dopo essersi interrotta nei mesi del lutto e della quarantena. C’è chi ha perso il lavoro, chi l’ha dovuto mettere in pausa, chi l’ha svolto da casa, chi ha proseguito ad “andare fuori” perché rientrava tra gli essenziali. C’è chi è morto facendo il suo lavoro, curando le persone o contagiato in un luogo “cruciale”, di quelli che non potevano chiudere. Sono state settimane di dolore, paura e impoverimento. Per tutti noi. 

Adesso, con la fase due partita il 4 maggio, milioni di persone sono tornate al lavoro. Ma, più che pensare ai grandi numeri, noi di Collettiva ci chiediamo: tu adesso cosa fai? Ti andrebbe di raccontarcelo? Sei tornata al lavoro, in ufficio o in fabbrica? Sali sui mezzi della tua città, e di nuovo hai paura? Oppure usi la tua auto? Come va con le mascherine, col distanziamento sociale, quale ambiente di lavoro hai trovato? E i tuoi colleghi sono cambiati? E i tuoi figli privi di scuola cosa fanno? Chi si prende cura di loro?

Ma forse sei rimasta a casa, perché il lavoro non riprende o non c’è più. 

O forse sei un lavoratore “remoto” e prosegui, come molti altri, centinaia di migliaia di altri, sulla strada di uno smart working sperimentale e autarchico, che ti protegge dal virus ma ti costringe a orari faticosi, all’isolamento davanti allo schermo, a una didattica a distanza (se sei un insegnante) che sfianca e non copre le esigenze tue e degli studenti. 

O forse guidi un autobus, stai alla linea di montaggio, nella Rsa, nell’ambulanza, nell’ospedale, nel cantiere, al di qua dello sportello bancario, nel negozio che ha riaperto o sta per riaprire, nel supermercato, nel call center, nell’ufficio pubblico, nella libreria, nel centro di produzione televisivo, nella casa dell’anziana signora di cui sei tornata a occuparti, nella campagna, nella raccolta, nel magazzino e nel furgone col quale consegni le merci, nel centro di ricerca con un contratto precario, o forse sei uno studente in pausa e a distanza come tanti altri.

Tu. 

Insomma voi. 

Come state ripartendo? Come pensate che sia e sarà questa fase due, proprio per voi? Avete paura? Vi fate coraggio? A noi di Collettiva piacerebbe saperlo. In qualsiasi modo vogliate farcelo sapere. Con una foto, con un video, con un testo, con un tweet. 

Fatevi vivi con noi. 

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