“Bene sbloccare le assunzioni nelle pubbliche amministrazioni centrali, ma 5mila posti sono una goccia nel mare rispetto alle reali necessità, solo il 5% rispetto alle uscite previste per 'Quota 100'”. Così la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti commenta il decreto firmato oggi (28 agosto) dai titolari della P.a, Giulia Bongiorno, e del Ministero dell’economia Giovanni Tria.

Il testo riguarda nuove assunzioni a tempo indeterminato ma, come anticipato, anche lo scorrimento delle graduatorie in diversi ministeri, all’Agenzia delle entrate, all’Inail, all’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali e all’Agenzia delle dogane. Inoltre, è prevista la stabilizzazione a tempo indeterminato presso l’Enac, l’Agenzia per l’Italia digitale e l’Aci.

“Da tempo – prosegue però la dirigente sindacale - nel silenzio del dibattito pubblico e politico su questi temi, denunciamo l'emorragia di dipendenti nella pubblica amministrazione. Un’emorragia che riguarda in particolar modo chi svolge i lavori più faticosi, cioè coloro che erogano servizi direttamente ai cittadini, come nel settore sanità, istruzione e negli enti locali. Questa situazione potrebbe causare - avverte Scacchetti - l'impoverimento dei servizi e in alcuni territori addirittura la chiusura, pregiudicando così la tenuta e il necessario rilancio del sistema di welfare”.

“Ancora una volta, quindi, sollecitiamo la politica a un deciso cambio di rotta rispetto alle misure che riguardano i settori pubblici. La proroga delle graduatorie degli idonei, la stabilizzazione dei precari e un piano straordinario di assunzioni, insieme al rinnovo dei contratti, siano, nei prossimi mesi, le priorità dell'azione del Governo e delle amministrazioni”, conclude Scacchetti.