“Dalle scuole di tutta Italia, dai docenti e dagli studenti, arrivano in queste ore numerose risposte di solidarietà nei confronti di Rosa Maria Dell’Aria”. Così Flc Cgil, Unione degli studenti e Rete degli studenti medi, commentando il caso della professoressa dell’Istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III di Palermo, sanzionata dall’Ufficio scolastico provinciale per aver “consentito” agli studenti di evidenziare analogie tra le leggi razziali del 1938 e l'attuale decreto sicurezza. “In un clima politico inasprito – continua il sindacato - in cui il diritto di critica viene sistematicamente violato, sono tantissime le manifestazioni, le petizioni, i comunicati contro quello che rappresenta un chiaro attacco alla libertà di insegnamento e alla libertà di espressione di insegnanti e studenti”.

Una vasta mobilitazione, dunque, che ha visto martedì 21 maggio nelle scuole di tutta Italia il "Teacher Pride", ossia la lettura (nella prima ora di lezione) degli articoli 21 e 33 della Costituzione, accompagnato dalla realizzazione di assemblee e momenti di discussione sull’accaduto. E che vedrà venerdì 24 maggio a Palermo terrà l’iniziativa nazionale “#liberidinsegnare #liberidimparare”, organizzata da Flc Cgil, Fsur Cisl, Uil Scuola, Snals Confasal e Gilda Unams, che si caratterizzerà con una grande assemblea (ore 17) all'Iti Vittorio Emanuele III (in via Duce a della Verdura 48) aperta e una fiaccolata (ore 19.30). Contemporaneamente, altre iniziative analoghe si svolgeranno a livello locale in tutta Italia.

“Colpisce la solerzia dell’amministrazione nel procedere contro una docente 'colpevole' di aver interpretato il proprio ruolo professionale per promuovere cultura, spirito di iniziativa, pensiero critico e senso civico, secondo il compito che la Costituzione affida alla scuola pubblica”, ha spiegato nei giorni scorsi la Flc Cgil nazionale: “In un Paese dove si lasciano morire le persone in mare, si sanziona chi salva vite, si escludono dalle mense bambini in condizioni di povertà, soprattutto se stranieri, si introducono grembiulini, telecamere e altri strumenti di controllo coercitivo, risulta fuori dal coro, quindi evidentemente inaccettabile, la voce di una lavoratrice, docente della scuola dello Stato, che nel suo lavoro mette cuore e testa, impegnandosi in prima linea per educare alla cittadinanza attiva e consapevole, offrendo agli studenti gli strumenti per capire e per cambiare il mondo”.

Anche la Cgil e la Flc Palermo hanno espresso preoccupazione per il clima di tensione che vede al centro le istituzioni scolastiche del territorio palermitano “e che tende a indebolire l'autonomia scolastica e la libertà di insegnamento”. Il riferimento è non solo al caso della professoressa Dell'Aria, ma anche a quello di un dirigente scolastico dell'Ipsea che ha revocato l'autorizzazione a una manifestazione programmata nella sua scuola perché rischiava di essere connotata politicamente. “Troppo spesso il personale della scuola viene insultato, deriso, denigrato, da personaggi più o meno noti, che dimenticano che un docente, nell'esercizio delle sue funzioni, rappresenta un pubblico ufficiale, quindi le istituzioni”, hanno dichiarato il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo e il segretario generale Flc Cgil Palermo Franca Giannola: “Questi comportamenti non fanno che diminuire e depotenziare l'autorevole funzione sociale e il ruolo degli educatori e dell'istituzione scuola, più in generale. In entrambi i casi nel mondo della rete si sono scatenate le esternazioni, in una gara in cui ciascuno si sente autorizzato a chiedere provvedimenti disciplinari nei confronti dei docenti, fino al licenziamento”.