#ContrattoSubito: questo lo slogan (e l’hashtag) scelto da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl per i presìdi di protesta che si tengono oggi (mercoledì 10 aprile) in diverse città italiane da parte dei 300 mila lavoratrici e lavoratori della sanità privata, che rivendicano il rinnovo del contratto di lavoro scaduto nel 2007 per la parte economica e nel 2005 per quella normativa. La trattativa con Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) e Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari) va avanti da 18 mesi, ma finora non si è registrato alcun passo avanti. “Dopo 12 anni le aziende ci dicono che per il rinnovo sono disposte a mettere a disposizione zero euro. È una vergogna”, denunciano i sindacati: “Il tempo è scaduto. Se Aiop e Aris vogliono riaprire il tavolo nazionale, la base di partenza per noi è la garanzia di ottenere le stesse condizioni del pubblico”.

La protesta va avanti ormai da mesi, e si è intensificata nelle ultime settimane. Per oggi sono previsti sit-in sei città: a Firenze davanti alla sede Aiop Toscana (appuntamento alle ore 10.30 in via Lorenzo il Magnifico 29), a Parma davanti alla Fondazione Don Gnocchi (alle 11 in piazzale dei Servi 11, previsti anche un’assemblea dei lavoratori e una conferenza stampa), a Pomezia (Roma) presso la Casa di cura Sant’Anna (alle ore 11 in via del Mare 69), a Modena davanti all’ospedale privato accreditato Hesperia Hospital (alle ore 9.30 in via Arquà 80), a Campobasso nell’area antistante la sede della giunta regionale (alle ore 10 in via Genova) e a Rimini presso la Casa di cura Villa Maria (alle ore 10 in viale Giacomo Matteotti 24).

Tutto questo in vista dell’Attivo nazionale della sanità privata che si terrà lunedì 15 aprile a Roma, alle ore 10 presso l’Auditorium Carlo Donat-Cattin (in via Rieti 13), con la partecipazione dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil (Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo), e dei segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl (Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli e Michelangelo Librandi). “Le trattative per il rinnovo sono interrotte a causa dell’indisponibilità delle controparti a prevedere aumenti contrattuali”, spiegano i sindacati: “L’Attivo nazionale del 15 aprile sarà un nuovo passaggio della mobilitazione che cresce e continua nei territori. Basta con i ricatti, non siamo più disposti a tollerare questa situazione, pretendiamo dignità e rispetto nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori”.

A rimettere in fila quanto successo negli ultimi mesi è Michele Vannini, responsabile sanità della Fp Cgil nazionale. “Ci siamo trovati di fronte alla totale indisponibilità, da parte di Aris e Aiop, a stanziare anche solo un euro per farsi carico della parte economica del rinnovo”, illustra l’esponente sindacale: “Noi non abbiamo mai negato che anche le Regioni debbano fare la propria parte, ma ci sembra francamente esagerato pensare che imprenditori e grandi gruppi del privato, che continuano a fare utili e profitti, non siano disponibili a mettere un euro per rinnovare il contratto dei loro dipendenti, e lo facciano pagare integralmente alle casse dello Stato”.

Vannini sottolinea che più volte, nell’anno e mezzo di trattativa, le controparti “ci hanno evidenziato le loro  intenzioni di chiedere alle Regioni di farsi carico della questione dei costi, ma non ci avevano mai detto che la loro disponibilità era pari a zero, e che la copertura da parte del pubblico doveva essere integrale”. Per Aris e Aiop dunque, conclude l’esponente sindacale, l’ospedalità privata “dovrebbe continuare a fare impresa e a guadagnare in un mercato protetto, che garantisce rendite per un periodo di tempo molto lungo, ma poi quando si tratta di rinnovare il contratto dei loro dipendenti chiede che a pagare sia qualcun altro. È un approccio abbastanza disdicevole”.