La Cgil sollecita l'assunzione del personale precario dell'università di Palermo. In un incontro, che si è svolto allo Steri, la delegazione sindacale formata da Nidil, Flc e Cgil Palermo, ha chiesto al rettore Fabrizio Micari e al direttore generale Antonio Romeo di proseguire nel percorso di stabilizzazione dei lavoratori precari.

I concorsi banditi dall'ateneo per cinque figure professionali hanno consentito, a fine 2018, con lo scorrimento delle graduatorie, la stabilizzazione solo di una parte del personale precario. Allo stato attuale, dei 53 lavoratori precari che, secondo il censimento dell'ateneo, rientrano nei percorsi di stabilizzazione della circolare Madia (comma 2 dell'art. 23), ne sono stati stabilizzati il 50%. Si tratta di lavoratori che, in alcuni casi da oltre dieci anni, rivestono importanti incarichi negli uffici dell'università, con contratti di collaborazione coordinata e continuativa. La restante parte si trova in condizioni diverse: alcuni operano ancora in qualità di collaboratori, altri hanno svolto il concorso e si trovano in graduatoria, altri ancora sono attualmente disoccupati.

“Le procedure concorsuali e le relative assunzioni della fine dello scorso anno – dichiarano i segretari generali di Nidil e Flc Palermo, Andrea Gattuso e Franca Giannola e il segretario Cgil Palermo, Alessia Gatto – non hanno dunque dato una risposta completa al tema del precariato dell'università, che rimane ancora un problema aperto, sia in termini di efficienza degli uffici che di ordine sociale, per tutti coloro che, dopo anni di precariato, si ritrovano senza incarico e senza retribuzione”.

A fronte di una carenza di personale tecnico-amministrativo, che sarà sempre più critica per gli imminenti pensionamenti, e della dotazione organica ancora disponibile per l'assunzione di nuovo personale, Nidil, Flc e Cgil Palermo hanno chiesto ai vertici dell'università di “velocizzare le procedure per assunzione di nuovo personale, utilizzando le graduatorie già esistenti e attraverso nuovi bandi di concorso”. Inoltre, i sindacati hanno chiesto percorsi agevolati per tutti coloro che rientrano nei requisiti della circolare Madia, al fine di vedere riconosciuto il loro lungo percorso di lavoro all'interno dei ruoli dell'ateneo palermitano.

“È stata mostrata apertura verso le nostre richieste – aggiungono i tre sindacalisti –, anche se non è stata data una risposta chiara né sui tempi dei nuovi concorsi né sullo scorrimento delle graduatorie. L'orizzonte tracciato dai vertici accademici è stato quello di nuove assunzioni entro il 2019 e della possibilità di poter utilizzare ulteriori punti organico al fine di sostituire il personale amministrativo, che a breve andrà in quiescenza”.

I vertici dell'ateneo hanno assicurato che, in caso di nuovi concorsi, saranno previste le stesse procedure utilizzate negli ultimi bandi, che contenevano percorsi agevolati per i precari storici dell'ateneo. “Nelle prossime settimane – concludono i tre dirigenti sindacali –, continueranno a monitorare la situazione, per trovare le migliori soluzioni e dare risposte anche ai precari esclusi dalle graduatorie. E continueremo a fare pressione per velocizzare le procedure di assunzione, tutelando chi per anni è stato al servizio dell'università”.