Ogni datore di lavoro ha il dovere di proteggere l’integrità fisica e la personalità morale dei propri dipendenti, ai sensi dell’art. 2087 del codice civile. Far rispettare questo dovere è il compito degli Rls, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, figure chiave della rappresentanza sindacale, eletti dai propri colleghi in un’azienda o in un territorio (RSLT) con il compito di controllare e stimolare il rispetto delle regole in materia di sicurezza da parte del datore di lavoro.

L’art. 47, del decreto 81/2008 individua tre classi di aziende per numero di dipendenti ognuna delle quali necessita di un numero minimo di Rls: quelle fino a 200 dipendenti (1 Rls), quelle da 201 a 1000 dipendenti (3 Rls) e quelle con più di 1000 dipendenti (6 Rls). L’Rls controlla le condizioni di rischio nell’azienda ed in caso di variazione chiede al datore di lavoro la convocazione di un’apposita riunione; promuove le attività per la salute e la sicurezza quali l’elaborazione, l’individuazione e l’attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e l’integrità fisica dei lavoratori; formula proposte ed iniziative inerenti all’attività di prevenzione; effettua ricorsi alle autorità competenti qualora le misure adottate dall’azienda per la prevenzione e protezione dai rischi ed i mezzi impiegati non siano idonei a garantire sicurezza e salute dei lavoratori; partecipa alle visite e verifiche delle autorità competenti formulando proprie osservazioni; avverte il responsabile dell’azienda dei rischi individuati nello svolgimento del suo ruolo.

Nei giorni scorsi ad Assisi Cgil, Cisl e Uil hanno riunito Rls e Rlst di tutta l'Umbria per fare il punto con loro sui temi di salute, sicurezza e ambiente nei luoghi di lavoro e avanzare una serie di proposte alle istituzioni e alle parti datoriali.  In Umbria sono oltre 6000 le denunce di infortuni sul lavoro arrivate all'Inail nei primi 7 mesi del 2023, con il dato drammatico di 16 vittime, oltre 2 al mese, contro le 11 morti del 2022. “La sicurezza sul lavoro dovrebbe essere la priorità assoluta per la nostra regione – hanno rimarcato i sindacati - e c’è bisogno di un forte salto di qualità nelle politiche e negli investimenti a difesa della salute delle persone che lavorano”.