“Oggi, qui, stiamo dimostrando cosa significa partecipare, definire insieme progetti, piattaforme e mobilitazioni. E insieme valutare i risultati, tappa per tappa, per arrivare alle mete di giustizia uguaglianza e diritti che ci siamo dati. È un bell'esempio di come il sindacato confederale possa aiutare il Paese a crescere, mettendo al centro il lavoro”. Con queste parole, la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, ha aperto il suo intervento davanti agli oltre novemila delegati che hanno partecipato all'Assemblea unitaria dei sindacati al Forum di Assago.

“Abbiamo iniziato questo percorso 10 mesi fa - ha continuato - presentando al governo Conte 1 una piattaforma che metteva al centro il lavoro e la dignità delle persone. Poi ci siamo mobilitati con scioperi e manifestazioni nazionali che hanno portato in piazza centinaia di migliaia di uomini e donne del lavoro”. Quelle persone hanno detto chiaramente “come doveva cambiare il Paese e che tipo di legge finanziaria volevano”. Nel frattempo sono cambiate tante cose, “molte delle quali sono cambiate in meglio”. Ma per Furlan “non basta”. Perché, sebbene le relazioni col nuovo governo abbiamo “assunto toni e modi molto diversi e più apprezzabili”, bisogna passere davvero “dalle parole ai fatti.

Al di là delle promesse, infatti, la segretaria Cisl chiede che “la sostanza della manovra sia in completa discontinuità con l'ultima legge finanziaria”, una “discontinuità vera e non predicata”. Per fa questo, però, “servono risorse”. Parlare di crescita, infatti, significa “investire in formazione, innovazione e ricerca”, ma anche “sbloccare finalmente le tante risorse ferme nelle grandi e medie opere, ben 80 miliardi che bisogna mettere in programma”. Maggiori investimenti, secondo Furlan, servono anche sulla sicurezza sul lavoro, sulla scuola e sulla ricerca. “Qualcosa si muove – ha detto - ma è ancora troppo poco”. Serve un processo che “va accompagnato, monitorato, contrattato e gestito, facendo partecipare i territori e le rappresentanze sociali, per cerare buona occupazione”.

Stesso discorso va fatto per la riforma fiscale. “Anche qui si è aperto uno spiraglio importante per l'abbassamento del cuneo fiscale a favore delle buste paga dei lavoratori”, ma “per dare un segnale importante” gli investimenti ipotizzati “sono ancora troppo pochi” e ci vuole “uno sforzo maggiore”.

Gli ultimi passaggi dell'intervento di Annamaria Furlan al Forum di Assago hanno riguardato le pensioni, il fisco e la pubblica amministrazione. Anche su questi temi la leader Cisl ha chiesto al presidente del Consiglio Conte una netta discontinuità con il precedente esecutivo, per sbloccare la rivalutazione delle pensioni”. Ai sindacati dei pensionati ha detto: “Il 16 novembre alla vostra iniziativa ci saranno anche Cgil, Cisl e Uil, insieme alle loro categorie, perché la vostra è una battaglia di tutti”. Sulla riforma fiscale, ha invece chiesto che il tavolo che si è appena aperto “vada fino in fondo, e porti nella prossima primavera a dei risultati concreti nel documento di economia e finanza”. Per quanto riguarda il pubblico impoego, infine, la richiesta è chiara: “Vogliamo superare le politiche della ex ministra Bongiorno, perché i lavoratori pubblici hanno diritto, dopo un blocco di 10 anni, al rinnovo del loro contratto. Ma, anche in questo caso, il contratto si fa con risorse vere. Abbiamo verificato che i conti non tornano. Ora dobbiamo farli tornare”.

(c.r.)