“Una situazione insostenibile, che denunciamo da lungo tempo, quella del presidio ospedaliero di Melfi”. A dirlo è la Fp Cgil Potenza, denunciando “la carenza di personale Oss che non consente sempre di assicurare il confort alberghiero, soprattutto nel reparto di Medicina, mentre il numero delle unità di personale infermieristico è tale da non garantire sempre la presenza nelle 24 ore di almeno due unità infermieristiche in tutti i reparti”. 

La Fp rileva che “a soffrire maggiormente sono il reparto di Medicina con i suoi 20 posti letto con solo nove infermieri ‘effettivi’, e il pronto soccorso come front office dell’ospedale con il territorio, con solo 12 infermieri, cosicché si riesce a garantire la presenza di tre infermieri nei turni diurni e due nel turno notturno. Per quanto concerne gli operatori socio sanitari, c’è sempre un solo oss nel turno notturno e occasionalmente una seconda unità nei turni diurni. Nel servizio di laboratorio analisi mancano almeno tre tecnici di laboratorio e il personale infermieristico è insufficiente per gestire gli accessi esterni alla sala prelievi”. 

Il sindacato sottolinea che “gli operatori sono sottoposti a un forte stress psicofisico, con grande difficoltà anche a garantire il diritto alla fruizione delle ferie residue dell’anno precedente. Si susseguono disfunzioni e criticità frutto dell’improvvisazione di alcune scelte acuite dall’assenza di una direzione sanitaria di presidio autorevole, come la gestione del paziente sospetto Covid, la mancata applicazione dei protocolli sulla sanificazione, il mancato rispetto delle direttive aziendali sui comportamenti e sui percorsi univoci e stabiliti per pazienti Covid o sospetti tali, il controllo del green pass degli operatori e del personale delle ditte esterne”.

Un’altra criticità che rischia di creare” conseguenze gravissime per gli operatori e gli stessi pazienti è la gestione della sala contumaciale, che se già occupata, costringe a inappropriati stazionamenti sulle ambulanze del 118, ritardando valutazioni in tempi congrui del paziente e conseguenti diagnosi e bloccando, dall’altro lato, le postazioni territoriali di soccorso del 118, sottraendole ad altri possibili interventi ed esponendo, d’altro canto, il personale triagista a probabili omissioni”.

La Fp Cgil Potenza ritiene “indispensabile un intervento immediato volto a sanare le criticità evidenziate, con la predisposizione di percorsi e protocolli che permettano la sicura, corretta e rapida gestione dei pazienti, nonché l’assegnazione di ulteriore personale infermieristico e Oss a supporto di operatori stremati, che, nonostante la loro abnegazione per adempiere al loro compito di assistenza e cura, rischiano di non riuscire a garantire gli standard minimi richiesti”.