Incontro deludente, quello tra i sindacati, le imprese e la ministra del Lavoro Calderone sulla salute e sicurezza. Il governo ha presentato alle parti sociali il proprio provvedimento (decreto legge) aggiornando il tavolo a un nuovo round, lunedì prossimo. Il decreto deve essere infatti convertito in legge e gli emendamenti devono essere presentati entro la settimana prossima.

Ma per la Cgil “non si discute così di sicurezza. Abbiamo un problema di urgenza, perché le persone continuano a morire nei cantieri e nelle fabbriche, e per strada e nei campi”. Ma al governo manca del tutto una “strategia complessiva sulla prevenzione e naturalmente di intervento, come chiediamo da tantissimo tempo”. Così la segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David, al termine dell’incontro.

“L’incontro segue a quello che abbiamo avuto alla Presidenza del consiglio sul Pnrr”, ha spiegato Re David. Il decreto del governo “viene descritto come un provvedimento sulla salute e sicurezza”, ma “si occupa in particolare di lavoro agricolo, di lavoro domestico e di lavoro edile. Non c'è altro”.

“Dopo tutto quello che in questi giorni ha continuato a succedere - prosegue la dirigente sindacale -, abbiamo bisogno di introdurre una cosa semplice: la parità di trattamento in tutta la catena degli appalti, e anche dei primi utilizzatori. Perché nella totale, piena parità di trattamento economico e normativo non c'è convenienza a fare subappalti in proprio collegati all'abbattimento del costo del lavoro”.

Per la Cgil “questa è la prima cosa che va fatta, ed è la cosa che stiamo continuando a chiedere. Va eliminato il subappalto a cascata, che serve solo per ridurre i costi”. Prosegue Re David: “Bisogna intervenire sulla precarietà del lavoro e sugli appalti e subappalti, perché è lì che si muore. I morti sono tutti lavoratori e lavoratrici in appalto, subappalto o con contratto di lavoro precario. E questi sono gli interventi urgenti”.

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“Poi – prosegue Re David - bisogna naturalmente intervenire sul piano complessivo, che riguarda la formazione, che riguarda i controlli che continuano a essere minimi, anche con assunzioni nella sanità e sul territorio. Ma questi sono i punti di partenza. Su questo la Cgil e la Uil faranno un'assemblea di delegati e delegate il 22 marzo a Firenze, con una piattaforma che ci porterà allo sciopero, a partire dai temi della salute e sicurezza”.

L'incontro di oggi, conclude Re David, “ha rafforzato le ragioni dello sciopero, perché continua a mancare un'idea strategica complessiva. Si interviene a spot. E soprattutto non si può intervenire nell'immediato, sull'urgenza, senza una parità di trattamento tra le lavoratrici e i lavoratori”.