"Un risultato straordinario, le aziende non possono sottrarsi alla legge". A dirlo è il Nidil Cgil di Firenze commentando la sentenza del Tribunale di Milano che nei giorni scorsi ha condannato Uber alla revoca di tutti i licenziamenti dei rider per non avere consultato i sindacati. Nel dettaglio, Uber Eats Italy è stata condannata per condotta antisindacale dal tribunale di Milano per aver omesso di attuare le procedure di consultazione con le organizzazioni sindacali per la cessazione delle attività di food delivery in Italia. Il tribunale ha ordinato all'azienda di revocare 'tutti i recessi' comunicati ai rider e di avviare con le organizzazioni sindacali promotrici del ricorso, NIdiL, Filcams e Filt Cgil di Milano, le procedure di confronto in materia di delocalizzazione e licenziamento collettivo'.

A Firenze, dopo la comunicazione della cessazione di attività ai rider locali, "abbiamo raccolto 55 impugnative, e altrettanti rider si sono rivolti a noi per capire come muoversi", fa sapere il sindacato: "Il 14 luglio siamo scesi con loro in piazza per protestare contro quella azione che ritenevamo ingiusta. La disposizione del Tribunale di Milano rappresenta per noi una vittoria importante che premia la nostra perseveranza e il lavoro di base, oltre alle mobilitazioni e alla volontà di rappresentare un settore difficile e complesso su cui stiamo raccogliendo nel tempo risultati".