Prosegue la protesta alla Nardò Technical Center di Nardò. Per la seconda volta negli ultimi dieci giorni, gli ex lavoratori interinali della pista, oggi gestita dal Gruppo Porsche, sostenuti da Nidil Cgil Lecce e dalla Uil Lecce, manifesteranno davanti ai cancelli dello stabilimento per accendere un faro sulla loro situazione. Da quasi un anno, infatti, circa 50 di loro sono stati fermati. I lavoratori si sono dati appuntamento martedì 26 febbraio alle ore 5.30, all’inizio del primo turno per una protesta che andrà avanti fino alle ore 10.

“Sono precari storici che da tempo ambivano a una stabilizzazione che non è mai arrivata – si legge in una nota di Nidil Cgil Lecce –. Si ritrovano oggi nella condizione di dover chiedere all’azienda di essere richiamati al lavoro. Piloti e meccanici dalla comprovata esperienza e competenza rimasti incastrati, come spesso è avvenuto negli ultimi anni, nelle pieghe del precariato”.

Una parte di questi lavoratori ha intentato causa, mentre ad altri è stata proposta l’assunzione a tempo indeterminato presso una società di servizi esterna, con un contratto diverso e meno vantaggioso rispetto a quello dei metalmeccanici. Secondo il Nidil Cgil questo fenomeno “è un effetto collaterale del decreto Di Maio”. “Il ricorso al contratto da multiservizi si configura infatti come una stabilizzazione in pejus – spiega il sindacato –, un escamotage che svilisce il senso del decreto Di Maio”.

Al momento, della platea di oltre 100 interinali che nel corso degli anni hanno vantato speranze di assunzioni dirette presso l’azienda, circa 30 risultano stabilizzati esternamente presso due aziende di servizi, mentre poco più di 15 lavorano attraverso il ricorso allo staff leasing con l’agenzia interinale.