Schiacciato dall'autocompattatore con cui era in servizio. Così ha perso la vita un operaio di una ditta che a Marano, nel Napoletano, gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. La vittima è Salvatore Arciello, 32 anni, sposato e padre di due figli. A meno di un mese dalla morte di Aniello Russo, operaio di 52 anni deceduto mentre era in servizio presso l’impianto Stir di Giugliano, i lavoratori dell’igiene ambientale nell’area metropolitana di Napoli piangono un’altra vittima del lavoro.

Le segreterie regionali di Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel si stringono alla famiglia di Salvatore e alla comunità dei lavoratori di Marano, duramente colpite da questa ennesima tragedia: “Da troppo tempo – scrivono in una nota congiunta – i lavoratori e le organizzazioni sindacali denunciano la precarietà delle condizioni di sicurezza in gran parte del comparto dell’igiene ambientale, senza che dalle istituzioni giunga alcuna risposta. Quanti appelli alla vigilanza e alla prevenzione dovranno ancora cadere nel vuoto prima che qualcosa cambi? Quanti infortuni anche gravi passeranno ancora sotto silenzio? Quante altre vittime dovranno testimoniare l’inadeguatezza delle istituzioni nel contrastare questo stillicidio di lutti e di dolore? I lavoratori non attenderanno in silenzio”.

Sulla tragica vicenda sono intervenute anche Cgil, Cisl e Uil di Napoli. "Non possiamo purtroppo parlare solo di tragiche coincidenze”, affermano i segretari generali Walter Schiavella, Gianpiero Tipaldi e Giovanni Sgambati.

“E' evidente – sottolineano i tre segretari - che ormai esiste un problema di sicurezza nell'intero settore: le continue denunce che i sindacati categoria hanno fatto su temi quali la manutenzione dei mezzi e la messa in sicurezza delle aree attrezzate, non solo alle aziende ma anche alle istituzioni nella loro funzione di enti appaltanti, sembrano essere cadute nel vuoto, in assenza di ogni risposta.

“Cgil Cisl Uil di Napoli – concludono Schiavella, Tipaldi e Sgambati - si stringono alla famiglia di Salvatore e appoggiano pienamente la mobilitazione che i sindacati di categoria porteranno avanti già nella giornata di domani, ma ritengono a questo punto necessario aprire una vera e propria vertenza con le istituzioni coinvolte, perché si affronti in modo netto il tema della sicurezza in tutto il settore a Napoli e in provincia”.

Nella giornata di domani (7 maggio) i lavoratori dell’igiene ambientale di Marano, senza arrecare alcun disagio ai cittadini, testimonieranno con un’ora di sciopero il dolore per la morte di Salvatore e la necessità di una maggiore prevenzione degli infortuni sul lavoro. “La testimonianza e l’impegno – conclude la nota – non possono però limitarsi a un giorno di lutto. Sostenere la richiesta di un forte impegno delle istituzioni e delle imprese a tutela della sicurezza dei lavoratori è un dovere a cui il sindacato non intende sottrarsi. Per questo nei prossimi giorni partirà l’organizzazione di un’iniziativa tra i lavoratori dell’igiene ambientale in tutta l’area metropolitana di Napoli che avrà un unico obiettivo: fermare le morti sul lavoro nell’igiene ambientale”.