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Un operaio di 59 anni è morto dopo essere precipitato da un ponteggio a Montecreto, sull’Appennino Modenese. Secondo la prima ricostruzione, l’uomo, di Lama Mocogno, stava lavorando su un ponteggio montato in un cantiere all’interno del caseificio Casello di Aquaria quando, per cause in corso di accertamento, è caduto nel vuoto, morendo sul colpo. È intervenuto il 118, anche con l’elicottero, ma all’arrivo dei soccorritori l’uomo era già morto. I Carabinieri di Sestola e Fanano e la medicina del lavoro stanno svolgendo i rilievi del caso.
Fillea a Cgil Modena: “Servono interventi strutturali”
“Ennesima inaccettabile morte sul lavoro nel settore edile che rimane il settore più colpito dalle morti bianche e dagli infortuni. La sicurezza rimane purtroppo una delle piaghe del lavoro”. Questo il commento di Rodolfo Ferraro, segretario Fillea Cgil, e Aurora Ferrari, segreteria Cgil Modena. “Il sindacato edili Fillea Cgil e la Cgil chiedono da tempo l’istituzione di una Procura nazionale per la prevenzione degli infortuni per contrastare quella che è una vera e propria emergenza nazionale. Misure come la patente a crediti approvata dal governo non servono a contrastare gli incidenti, sono solo misure burocratiche adottate sull’onda emotiva dell’ennesima tragedia sul lavoro, ma non servono concretamente a debellare la piaga degli infortuni sul lavoro”.
“Servono piuttosto interventi strutturali, investimenti in vera prevenzione, potenziamento dei controlli nei cantieri, formazione e qualificazione delle imprese del settore. Serve – continua la nota – che gli edili non siano costretti a lavorare in età avanzata, come nel caso del lavoratore modenese di 59 anni. Continuiamo purtroppo a registrare in edilizia nella fascia d’età 55-65 anni un aumento degli infortuni, spesso mortali. Ai familiare del lavoratore deceduto, le più sentite condoglianze della Fillea e della Cgil di Modena”.