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Non ce l’ha fatta Gennaro Nuzzo, 61 anni. L’uomo è morto ieri, 26 ottobre, dopo quattro giorni di agonia. Ancora una volta la causa del decesso è stata una caduta dall’alto, “una dinamica – ha scritto la segretaria generale della Cgil di Caserta, Sonia Oliviero – che conosciamo troppo bene, che continuiamo a denunciare, ma che continua a colpire nel silenzio generale”.
“È l'ennesima sconfitta collettiva – si legge nella nota della dirigente sindacale –, ma diventa intollerabile quando si ripete con le stesse modalità, segno che la prevenzione, la formazione e i controlli non sono ancora una priorità. Non è una tragica fatalità, è il risultato di un sistema che antepone il profitto alla sicurezza, che sacrifica la vita umana sull’altare della produttività. Come Cgil chiediamo giustizia, chiarezza, responsabilità”.
Il sindacato ribadisce la necessità urgente di stanziare risorse vere nella sicurezza, per poter assumere più ispettori, fare più formazione, garantire più tutele. “Nessuno – scrive Sonia Oliviero – dovrebbe uscire di casa per lavorare e non tornare più. Il contatore delle morti va azzerato, mentre la realtà è che chi per vivere ha bisogno di lavorare, continua a vedere la propria sicurezza trattata come un optional, nonostante le continue denunce e la criticità strutturale di un sistema di fare impresa che uccide”. La Cgil manifesta alla famiglia di Gennaro Nuzzo tutta la sua vicinanza e disponibilità, per qualsiasi azione si renda necessaria.
























