Dopo il clamore mediatico, il silenzio. A tre settimane dall’incontro romano nella sede del Mise con i nuovi commissari del Gruppo Mercatone Uno, infatti, la vertenza dei 1.860 lavoratori del gruppo, infatti, resta ancora senza risposta. 

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, il 28 giugno scorso, avevano inviato una richiesta formale di convocazione al Mise e in precedenza al ministero del Lavoro sull’emergenza reddituale. Ma Nessuno ha ancora riposto. 

“L’emergenza reddituale è già realtà concreta e quotidiana – avvertono i sindacati –. Molti lavoratori, per effetto della riduzione contrattuale subita, a fronte dell’impegno di Shernon holding dopo il suo fallimento  a garantire l’occupazione, hanno importi di cassa integrazione che non superano i 200 euro”.

C’è quindi grossa preoccupazione per il futuro: “La proroga dell’amministrazione straordinaria durerà ancora pochi mesi. Poco è il tempo a disposizione per ricercare investitori che possano dare garanzia di continuità e di prospettive durature”. 

Per questo, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs chiedono di attivare con urgenza il tavolo di crisi per dare risposte ai lavoratori. E i dipendenti dei 55 punti vendita ormai chiusi si sono dati appuntamento il prossimo 24 luglio sotto le finestre del ministero dello Sviluppo Economico a Roma. Mercoledì  scorso, 17 luglio, c’è già stata un’assemblea e un presidio al punto vendita di Cesano Maderno (Monza e Brianza).