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Un accordo storico per i lavoratori delle catene di appalto. È quello siglato dalla Fiom Cgil alla Schnellecke Italia, società di servizi logistici per la Automobili Lamborghini di Sant’Agata Bolognese (Bologna), che prevede l’adozione della settimana corta a parità di salario per i suoi 302 dipendenti (tra operai e impiegati). L’accordo è stato approvato dai lavoratori venerdì 17 ottobre (con il 96,6 per cento dei consensi).
L’accordo
A partire dal 1° gennaio 2026 i lavoratori logistici della Schnellecke Italia beneficeranno, quindi, di una riduzione dell’orario senza alcuna decurtazione dello stipendio e senza alcuna perdita di indennità e maggiorazioni, garantendo quindi la completa parità salariale.
L’accordo prevede che i dipendenti e i somministrati che lavorano su tre turni avranno due venerdì di riposo retribuito ogni tre settimane, portando la media effettiva di lavoro a 32 ore settimanali.
Chi lavora su due turni e sul turno centrale avrà invece diritto a un venerdì di riposo retribuito ogni due settimane, con una media settimanale di 33,8 ore per i primi e 35 ore per il turno centrale.
Fiom: “Esempio concreto di contrattazione inclusiva”
“Quest’accordo è anzitutto il risultato di un percorso lungo, nato con l’inserimento, nell’ultimo integrativo aziendale di Lamborghini, di una Commissione appalti”, spiega il segretario generale Fiom Cgil Bologna Simone Selmi: “Tra i poteri della Commissione c’è anche quello di discutere e modificare il costo e le condizioni degli appalti”.
Il dirigente sindacale evidenzia il “valore della sindacalizzazione, da parte dei metalmeccanici, dei lavoratori del magazzino e della logistica. Al punto che la Schnellecke Italia qui in Lamborghini applica il contratto dei metalmeccanici, mentre negli altri impianti quello della logistica”.
“La trattativa, avviata ad aprile, è stata complessa”, spiega il funzionario Fiom Cgil Bologna Giacomo Cossu: “Dovevamo trovare una soluzione che riducesse l’orario di lavoro, rispettando nel contempo il contratto di appalto con il cliente”.
Cossu rimarca che questo risultato “è stato possibile anche grazie al sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori di Automobili Lamborghini, che hanno sempre sostenuto le nostre rivendicazioni. Un bellissimo esempio di solidarietà tra dipendenti di aziende diverse che operano nello stesso sito produttivo".
"Questo accordo – riprende Selmi - rappresenta un esempio concreto di contrattazione inclusiva e di sito. Il nostro impegno è migliorare le condizioni di vita e di lavoro di coloro che operano lungo la catena degli appalti e nelle filiere produttive. Non è solo solidarietà, ma una precisa scelta contrattuale che ambisce a riunificare i diritti là dove le leggi e le scelte strategiche delle aziende hanno creato frammentazione e divisione”.
Per Selmi l’accordo dimostra che “la sostenibilità economica e normativa di un appalto, quindi il diritto contrattuale delle lavoratrici e dei lavoratori del sistema degli appalti, deve essere discusso anche con l'azienda appaltatrice”.
Altro elemento importante di quest’accordo è che “elimina la narrazione per cui la settimana corta si può ottenere soltanto nelle aziende che se lo possono permettere. Se con determinazione si fa un ragionamento sui siti produttivi nel loro complesso, e non soltanto sulle singole realtà produttive, c'è la possibilità di intervenire sui diritti dei lavoratori, arrivando addirittura alla riduzione dell’orario”.
Il risultato, in conclusione, soddisfa molto il sindacato sia perché determina “un significativo miglioramento delle condizioni di lavoro degli addetti degli appalti”, sia perché è “un modello completamente esportabile, può essere consegnato a tutte le lavoratrici e i lavoratori, dovunque ci sia l’approvazione di una valida piattaforma rivendicativa”.