Luca Stanzione, 36 anni, milanese, è da oggi il nuovo segretario generale della Camera del Lavoro Metropolitana di Milano, in sostituzione di Massimo Bonini eletto ieri a capo dei pensionati milanesi.

Luca, inizia il suo percorso sindacale entrando nell’ufficio studi della Filt Cgil Lombardia (categoria dei Trasporti) nel 2010. Da funzionario si è occupato della filiera del Trasporto Merci su Rotaia e dal 2014 fa parte del Consiglio Direttivo di EBILOG (Ente Bilaterale del CCNL Trasporto Merci) e del Direttivo Nazionale della Filt. 

È stato segretario generale della Filt Bergamo e di Milano, successivamente, dal 2019 è stato Segretario Generale della categoria dei trasporti regionale.

Durante i suoi mandati da Segretario Generale, prima di Milano e poi della Lombardia, tra le sfide e le attività portate avanti degna di nota la sindacalizzazione della filiera Amazon, dove la Filt Cgil Lombardia è stata la prima organizzazione sindacale a entrare nel colosso americano svolgendo la funzione di apripista in Italia e nel mondo.

Maurizio Landini ha detto di lui: ”investimento esplicito, quando si parla di rinnovamento generazionale, indubbie le qualità politiche di relazione ed empatia. Mi aspetto che Milano sia un laboratorio e dia un contributo per sperimentare il cambiamento.”

La programmatica del nuovo segretario generale:

“Metteremo in discussione L’attuale modello di sviluppo milanese. Questa è una città che da dopo il Covid ha “espulso” 35.000 persone. È quindi una città escludente, un modello di sviluppo che taglia fuori larghe fette di popolazione dal poter risiedere a Milano. Una Milano la cui economia dei servizi è disegnata per essere un'economia h24, un'economia sette giorni su sette, un’economia che si regge solamente se le lavoratrici e i lavoratori di questa città abitano in prossimità del posto di lavoro, oppure abitano vicino a una metropolitana.

È una città in cui un terzo della ricchezza cittadino è detenuto dal 9% della popolazione, quindi profondamente disuguale, in cui si riaffaccia non soltanto la povertà ma la “fame” come molte città europee in questi anni. Disparità fra le persone e fra le loro condizioni, disparità fra uomo e donna, disparità fra giovani e anziani.

Di fronte a questo manifesto culturale dobbiamo contrapporre i nostri valori e un progetto che non rimanga il progetto della CGIL, ma che sia la piattaforma attorno alla quale costruire un’alleanza di soggetti che, a partire dalle condizioni materiali delle persone e dalle proposte concrete sui territori, siano pronti a cambiare drasticamente quello che oggi non funziona a Milano e nella Città Metropolitana.”

Il neo-segretario ha voluto indirizzare un ringraziamento a tutti coloro che hanno lavorato per arrivare a questo risultato e soprattutto il segretario uscente Massimo Bonini.”