Dopo quasi due anni di confronti e trattative, rallentate anche dalla pandemia, l'intesa è stata siglata: nella serata di ieri (venerdì 21 maggio), il coordinamento nazionale di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil e Leonardo One Company hanno sottoscritto l'ipotesi d'accordo dell'integrativo. “Ora dobbiamo riaprire i tavoli di confronto e consolidare tutti i siti”, dice la segretaria generale della Fiom Francesca Re David: “Bisogna garantire livelli occupazionali adeguati”.

Leonardo spa è attiva nei settori della difesa, dell'aerospazio e della sicurezza. È la più grande azienda iscritta a Federmeccanica, nonché la decima impresa di difesa del mondo e la terza più grande in Europa, con siti di produzione distribuiti in 20 Paesi: un gigante da oltre 31mila dipendenti in Italia e 15mila nel mondo. Dopo un anno difficile e diverse mobilitazioni, ora arriva un contratto integrativo che getta le basi per salvaguardare l'occupazione, tutelare i diritti dei dipendenti e rilanciare l'industria italiana.

“L'ipotesi di accordo prevederà un aumento economico consistente sul Pdr – spiega la Fiom Cgil in un comunicato – con un incremento di 850 euro a regime, di cui 400 euro consolidati mensilmente, con un flexible benefit di 150 euro come vacanza contrattuale per il 2021 e con un aumento del superminimo collettivo non assorbibile al 5° livello (C3 nuovo inquadramento Ccnl) di 31,50 euro, che porterà al raggiungimento di un importo complessivo di 121,50 euro”.

Il contratto integrativo, firmato nella sede dell’unione degli industriali di Roma, riconosce e introduce una serie di importanti novità: la clausola di salvaguardia per i lavoratori delle aziende in appalto all'interno del gruppo Leonardo, lo smart working (emergenziale e post emergenziale), gli istituti previsti dal Ccnl e il diritto alla disconnessione. Inoltre, l'accordo migliorerà le misure di prevenzione contro la violenza sulle donne, la banca ore e i permessi aggiuntivi per maternità e paternità.

“Nonostante la fase pandemica che ancora persiste e che sta incidendo pesantemente sulle attività di Leonardo ed in particolar modo sul settore civile, si firma l'ipotesi d'accordo dell'integrativo Leonardo”, dichiarano in una nota congiunta Francesca Re David e Claudio Gonzato, coordinatore nazionale Gruppo Leonardo per la Fiom Cgil.

Il Covid-19 non ferma la contrattazione”, conclude il comunicato: “Dopo il rinnovo del contratto nazionale collettivo di categoria, per le lavoratrici e i lavoratori di Leonardo si aggiungono incrementi economici e normativi particolarmente importanti. Ora serve al più presto riaprire i tavoli di confronto nazionali e locali per contrattare ciò che è necessario al fine di garantire prospettive industriali e livelli occupazionali adeguati nella più grande azienda tecnologicamente avanzata del Paese, salvaguardando e consolidando tutti i siti, a partire da quelli del Mezzogiorno”.