Dura presa di posizione, questa settimana, di Cgil, Cisl e Uil sulla politica economica del governo: “Nessuna idea di Paese e misure soltanto elettorali”. Gli esecutivi nazionali unitari dei sindacati hanno quindi ratificato il fitto calendario di manifestazioni unitarie e scioperi categoriali in programma nelle prossime settimane. Per Maurizio Landini, l’esecutivo boccia se stesso e prende in giro gli italiani: “Privilegia i ricchi, contrasta con il principio costituzionale di progressività e non prevede una seria lotta all'evasione, mentre sul versante fiscale non dà risposte a lavoratori e pensionati”. “Così – ha detto – il Paese va a sbattere”.

Intanto per il reddito di cittadinanza, ad aprile, sono già arrivate 800 mila richieste. Il 54% sono donne, il 46% uomini. Campania e Sicilia le regioni più rappresentate. Il 72% si è rivolto ai Caf per la pratica. È stato poi sottoscritto da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil  un “Appello per l’Europa”. L’invito è a votare nelle prossime elezioni per “difendere la democrazia, la crescita economica sostenibile e la giustizia sociale”. La Cgil è inoltre scesa in piazza, insieme ad altre associazioni, contro il ddl Pillon. Il Sit-in a Montecitorio in occasione della discussione in Senato si è opposto alla “vasta campagna oscurantista” in atto in Italia. Dopo 10 anni, però, in tribunale è finalmente arrivata la verità sul caso Cucchi, grazie alla testimonianza del carabiniere superteste. Per la Fp Cgil, “lo Stato dimostra di essere presente, e la giustizia si fa strada anche per gli agenti penitenziari”. Sempre questa settimana, Marco Falcinelli è stato eletto come nuovo segretario generale della Filctem.

Sul fronte delle vertenze, sciopero di 8 ore e manifestazione a Genova dopo l'annuncio della cassa integrazione straordinaria per oltre mille dipendenti della Piaggio Aerospace. “Un epilogo sconcertante e drammatico”, per la Cgil. Situazione critica anche alla Bombardier, che cede l’ingegneria.  I posti in bilico sono circa 50, ma in futuro potrebbero essere molti di più. È partito invece il confronto al Mise sulla Ast di Terni, ma anche qui i nodi restano. I metalmeccanici confermano le loro preoccupazioni per il rischio indebolimento. La Fiom è in stato di agitazione permanente pure per la Blutec dopo il tavolo al ministero per ottenere continuità produttiva e occupazionale. Nubi fosche si alzano poi su Condotte e Tecnis. Anche qui il Mise è latitante. Per Feneal, Filca e Fillea, “il ritardo del ministero rischia di lasciare nell’incertezza migliaia di lavoratori e le loro famiglie”. Sciopero nazionale, inoltre, alla Wind contro i progetti aziendali, i possibili trasferimenti e le ipotesi di cessione di ramo d’azienda. Sono invece 1.800 i posti di nuovo in bilico alla Mercatone Uno. Sarà quindi sciopero giovedì 18 aprile in concomitanza con l’incontro al ministero dello Sviluppo economico. 

Si sono inoltre svolti presìdi in tutta Italia dei lavoratori della sanità privata per sollecitare il rinnovo del ccnl scaduto da 12 anni. Lunedì 15 aprile ci sarà un attivo nazionale dei delegati del settore con i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e delle categorie coinvolte. Protesta pure a Genova, con lo stop di quattro ore dei lavoratori edili dell’area metropolitana, dopo l’incidente in cui ha perso la vita un giovane operaio rocciatore. Hanno scioperato per 12 ore anche i vigili del fuoco, un’iniziativa che non si vedeva da oltre 30 anni. I sindacati (Fp Cgil e Conapo): “Siamo stati costretti a proclamarla a fronte di una situazione gravissima e non più sostenibile in termini di uomini e mezzi”. Sciopero e presidio pure dei lavoratori delle società addette alla raccolta differenziata a Roma. “Il porta a porta sta fallendo – spiegano i sindacati – e le ditte hanno già ridotto il personale e tagliato i mezzi. Tutto questo ricade su Ama, anch’essa in crisi”. Per quanto riguarda i contratti nazionali, infine, è stata siglata l’ipotesi per i lavoratori delle miniere. Aumento di 164 euro e novità su sicurezza e previdenza complementare.

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