“Imbarazzante e deludente”. Così Fiom Cgil nazionale e Fiom Livorno definiscono l’incontro che si è tenuto lunedì 27 ottobre al ministero delle Imprese per un aggiornamento sul piano industriale di Jsw Steel Italy. Alla riunione hanno partecipato le organizzazioni sindacali, le istituzioni locali (Regione Toscana e Comune di Piombino), mentre per l’azienda erano presenti solo in remoto, a eccezione del responsabile del personale.

“L’appuntamento si è rivelato ancora una volta imbarazzante e deludente, confermando la totale impreparazione dell’azienda e la mancanza di qualsiasi risposta concreta alle richieste avanzate dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali”, dice la Fiom: “Dal confronto non è emerso alcun passo avanti sostanziale verso una soluzione che garantisca la ripresa produttiva, la tutela occupazionale e una prospettiva industriale certa per il sito di Piombino”.

La categoria Cgil evidenzia che “in assenza di una reale definizione dell’Accordo di programma, si è assistito all’ennesimo scaricabarile di responsabilità tra azienda e istituzioni, senza che nessuno assumesse un ruolo di guida chiaro”.

Il ministero, preso atto dello stallo, ha aggiornato la riunione al 24 novembre, convocando per quella data i vertici aziendali e i rappresentanti istituzionali coinvolti: “Tutto ciò lascia intendere che la firma dell’Accordo di programma sia ancora lontana e che non vi sia un’effettiva condivisione tra le parti coinvolte”.

Per la Fiom Cgil nazionale e la Fiom Livorno “è arrivato il momento della massima trasparenza: la discussione sull’Accordo di programma deve uscire dall’ambiguità e procedere in modo chiaro e pubblico. L’azienda deve assumersi le proprie responsabilità, collaborando alla rapida definizione dell’intesa con impegni vincolanti e investimenti concreti”.

Solo così sarà possibile, prosegue la nota sindacale, dare “un futuro produttivo allo stabilimento e avviare finalmente il revamping del treno rotaie, oggi in condizioni disastrose, che non garantisce né continuità produttiva, né sicurezza occupazionale, né affidabilità verso i clienti”.

Fiom Cgil nazionale e Fiom Livorno così concludono: “Il tempo è scaduto. Servono scelte industriali vere, risorse certe e un impegno politico concreto per il rilancio di Piombino e per la salvaguardia di tutti i lavoratori coinvolti”.