L’incontro di lunedì 16 ottobre in Regione tra Johnson Controls e sindacati non ha evidenziato avanzamenti nella vertenza dello stabilimento di Corropoli (Teramo). “La multinazionale americana ha confermato la chiusura entro la fine dell’anno della produzione con l’avvio della procedura di licenziamento collettivo”, hanno comunicato le segreterie provinciali di Fiom Cgil e Fim Cisl. Di conseguenza, le categorie metalmeccaniche hanno annunciato una manifestazione con corteo per sabato 21.

Il tavolo richiesto dai sindacati faceva seguito alla dichiarazione da parte dell’azienda di 60 esuberi, dovuti al trasferimento della produzione nei siti messicani, tedeschi e cechi, dove la manodopera ha un costo minore. Secondo la Fiom Teramo a nulla sono valse le competenze e la professionalità accumulate nei 40 anni di attività dello stabilimento abruzzese. Data anche la presenza di famiglie con più di un componente impiegato alla Johnson Control, la chiusura rischia ora di avere effetti molto pesanti su tutto il territorio.

Licenziamenti confermati e nessuna pianificazione

“Nessun dato, nessun numero, solo la certezza dei licenziamenti. Decisione unilaterale e totalmente inaccettabile”, questo il commento di Fiom Cgil e Fim Cisl dopo il tavolo di lunedì. L’azienda, specializzata in sistemi di sicurezza, proseguirà quindi nella dismissione dello stabilimento, dopo aver inizialmente comunicato la decisione all’interno di un vertice che doveva definire la proroga degli ammortizzatori sociali per i dipendenti.

La chiusura della Johnson Controls non è però un caso isolato. Nella provincia teramana, infatti, negli ultimi anni si è assistito alla perdita di oltre 200 posti di lavoro e a un generale impoverimento del tessuto industriale. “La scellerata decisione della multinazionale – spiega la nota dei sindacati - riteniamo debba ricondursi anche a quello che noi lamentiamo da tanto tempo: la totale mancanza di politiche industriali sia da parte dell’azienda sia da parte dei governi che si sono succeduti in questi anni”.

La manifestazione e la convocazione al ministero

Ora si cercherà di portare la partita al ministero delle Imprese. Come aveva dichiarato la segretaria generale Fiom Cgil Teramo Natascia Innamorati, in caso di risposte negative da parte della multinazionale nell’incontro di lunedì si sarebbe alzata l’asticella, chiedendo un incontro ministeriale e organizzando la mobilitazione. L’assessore regionale con delega al lavoro Pietro Quaresimale “si farà carico di portare la vertenza al ministero delle Imprese”, si legge nel comunicato dei sindacati, ma “il tempo per far tornare indietro la multinazionale è davvero poco”.

Nella mattinata di sabato 21, dunque, un corteo attraverserà i comuni di Colonnella e Alba Adriatica (Teramo). Il raduno della manifestazione è alle ore 9.30 presso la rotonda (sita tra Mondo Convenienza e Pittarello), e si procederà in corteo fino alle vicinanze del casello autostradale Val Vibrata, dove sono previsti interventi da parte di lavoratrici, lavoratori e sindacalisti.

“Alle lavoratrici e ai lavoratori, alle cittadine e ai cittadini della provincia di Teramo, chiederemo di portare la solidarietà e di essere al fianco delle dipendenti e dei dipendenti Johnson Controls in questa battaglia, che è la battaglia di un territorio, è la battaglia di tutte e tutti”, conclude la nota.