Si sono svolte nella giornata di ieri sino a tarda serata le assemblee promosse dalla Cgil fra i lavoratori di Italpizza per informarli sullo stato della trattativa e sulle motivazioni che hanno spinto la sola Cgil ad abbandonare il tavolo. Le altre organizzazioni sindacali hanno infatti deciso di continuare la trattativa nonostante la posizione aziendale che (pur non mettendo in discussione la reinternalizzazione delle attività e dei lavoratori in appalto) impone modalità non condivise nell’accordo del 2019.

Le richieste della Cgil sono chiare: la reinternalizzazione dell’appalto Evologica deve garantire a tutti i lavoratori in forza al 31.12.2021 il passaggio alle dipendenze dirette di Italpizza a far data dal 1° gennaio 2022 applicando la normativa del Codice Civile che fino a prova contraria vale anche in Italpizza. Quindi la confederazione non ha frainteso, come dice l’azienda, anzi il comunicato stampa dell’azienda conferma la volontà aziendale di discriminare rispetto all’assunzione coloro che al 31.12.2021 siano assenti per malattia, infortunio e maternità.

“Quindi nessun problema tecnico – affermano i sindacalisti Cgil Cesare Pizzolla, Laura Petrillo, Marco Bottura e Samantha Sapiente - basta applicare le norme esistenti che non inibiscono la possibilità di trasferire immediatamente tutti i lavoratori, anche coloro che fossero assenti. Siamo stupiti che un’azienda che si avvale di tanti consulenti e avvocati faccia affermazioni destituite di ogni fondamento”. Inoltre, per la Cgil non è possibile vincolare un accordo già siglato due anni fa (luglio 2019) all’accordo sulla gestione dell’organizzazione del lavoro a partire dalle flessibilità orarie. Siamo disponibili, una volta applicato il primo accordo, ad avviare un confronto per trovare le soluzioni alle problematiche organizzative, ma questo non può diventare un elemento di scambio tra i due accordi.

La Cgil non può accettare ulteriori sacrifici economici per i lavoratori, quindi il ccnl dell’industria alimentare deve essere applicato integralmente. Non si può parlare, come pretende l’azienda, di aumento del costo del lavoro, ma è vero il contrario poiché sinora l’azienda ha beneficiato di un costo del lavoro più basso. Il sindacato ha proposto ieri ai lavoratori riuniti in assemblea di aprire lo stato di agitazione, con le prime otto ore di sciopero che si svolgeranno giovedì 11 novembre con presidio davanti ai cancelli di Italpizza già a partire dalle ore 4:30 del mattino. “Dichiariamo sin da ora di essere disponibili a riprendere le trattative – concludono i sindacalisti – qualora ci siano elementi nuovi nella posizione aziendale che tengano conto delle legittime richieste della Cgil”.