È stato siglato il rinnovo del contratto nazionale della piccola e media industria alimentare 2024-2028 che coinvolge circa 40 mila lavoratori. A siglarlo dopo una lunga trattativa, Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil che sono soddisfatti per i risultati, e Unionalimentari Confapi: l’accordo raggiunto è in linea con gli obiettivi della piattaforma in materia di salario, conciliazione tra tempi di vita e di lavoro e contrasto alla precarietà.

Per la parte economica è previsto un incremento di 280 euro, la prima tranche dal 1 giugno 2025 con un aumento di 70 euro, le successive tre tranche, sempre di 70 euro, decorreranno dal 1 gennaio 2026, 1 aprile 2027 e 1 gennaio 2028.

Per il fondo di previdenza complementare Fondapi il contributo a carico delle aziende arriva a 1,5 per cento. Importanti i risultati anche sulla riduzione dell’orario di lavoro, prevedendo un progressivo aumento delle ore di Rol per i lavoratori del comparto. C’è l’impegno inoltre a definire future intese a livello aziendale con le Rsu per ulteriori riduzioni dell’orario di lavoro in caso di investimenti tecnologici che potrebbero impattare su produttività e occupazione.

Vengono aggiornati e migliorati gli articoli che disciplinano il governo del mercato del lavoro con un maggiore contrasto alla precarietà attraverso il dimezzamento della percentuale complessiva, che passa dal 50 al 25 per cento, dei contratti a termine, in somministrazione e in staff leasing.

Per i congedi parentali sono aumentate le ore retribuite per l’inserimento al nido e scuola dell’infanzia e per l’accudimento intra-generazionale per i genitori anziani, sono state individuate soluzioni per le donne vittima di violenza.

In materia di pari opportunità è stato introdotto il paragrafo “Pari opportunità, diversità e inclusione” che demanda sia alla contrattazione nazionale che a quella di secondo livello l’individuazione di soluzioni. Rilevante anche l’implementazione degli strumenti per la formazione, la salute e la sicurezza.

“L’accordo raggiunto - dichiarano Fai, Flai e Uila - rappresenta un traguardo importante sia per l’incremento economico che per le conquiste ottenute sul piano normativo per valorizzare il lavoro stabile e ben qualificato”.