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I dati diffusi dall'Istat sul lavoro sono molto preoccupanti: in Italia il lavoro va difeso con forza e creato attraverso gli investimenti. Questo il commento della Cgil nazionale alla rilevazione di oggi. “Dai dati Istat emergono pochi elementi positivi, come il calo dell’inattività, e molti destano grandi preoccupazioni come quelli sull'occupazione, soprattutto giovanile e femminile, e sui precari. La ritrovata disponibilità a cercare lavoro va sostenuta fin da subito con investimenti pubblici e privati che mirino a creare occupazione. Anche nelle prossime settimane occorrerà garantire misure emergenziali, dalla proroga degli ammortizzatori al blocco dei licenziamenti”. Così la segretaria confederale Tania Scacchetti.
I numeri confermano un calo dell’occupazione sia su base mensile (-0,4%, pari a 84mila unità di cui 65mila donne) che su base annuale (-2,6% pari a -613mila unità). Il dato finale registrato sull’occupazione è quindi del 57,6% pari a -0,2% su maggio. Secondo Scacchetti “per contrastare queste tendenze occorre un nuovo protagonismo dello Stato che non deve essere un semplice regolatore del ‘traffico’ economico, ma un attore protagonista nel ricostruire le filiere produttive indicandone le priorità”.
“Il cambiamento, sociale ed economico, che ci troviamo oggi ad affrontare - aggiunge sindacalista - è una sfida che può essere vinta solo con la partecipazione dei lavoratori, creando lavoro di qualità e ponendo attenzione alla riconversione ecologica, alla digitalizzazione, alla conservazione e tutela del nostro patrimonio artistico e ambientale, alla creazione e riconversione delle infrastrutture pubbliche e private, e al rilancio e all’innovazione del welfare”. Infine, per Scacchetti “sul fronte fiscale è indispensabile intensificare il contrasto all’evasione e agire sulla leva fiscale in modo che sia selettiva e finalizzata allo sviluppo, alla qualificazione del lavoro e ai bisogni delle persone nonché improntata alla progressività e all’equità”.