C'è forte preoccupazione per i lavoratori e lavoratrici dei punti vendita ex Commerciale Gicap di Messina. Una vertenza difficile, che tiene in bilico il futuro di circa 400 lavoratori e delle loro famiglie. Gli addetti si ribellano: "Non siamo numeri - dicono -. Siamo famiglie che tengono in piedi un pezzo importante dell'economia del nostro territorio". 

A ricostruire la vicenda è la Filcams di Messina: dopo due anni dall’avvio della procedura di concordato preventivo, presentata dalla Commerciale Gicap, non ancora conclusa, la stessa azienda ha di recente depositato in tribunale un'ulteriore richiesta di rinvio con la proposta dell'Ergon per il cambio d’affitto dei punti vendita. In attesa delle determinazioni del Tribunale, che dovrà decidere cosa accadrà dopo il 18 giugno, il sindacato si impegna per il mantenimento dei livelli occupazionali e delle condizioni di circa 400 lavoratrici e lavoratori.

"Le pesanti concessioni contrattuali fatte dai lavoratori prima, e le ulteriori che si intende loro richiedere da parte di Ergon, danno la misura di come si voglia far leva sul sacrificio dei lavoratori per reggere la sostenibilità del piano concordatario", denunciano Giselda Campolo, segretaria generale della Filcams Cgil Messina, e Francesco Rubino, segretario generale della Uiltucs Messina in una lettera inviata al Tribunale, alla Gicap., alla Like e alla prefettura. 

"Riteniamo necessario il dialogo con le parti sociali per il mantenimento dei libelli occupazionali, reddituali e della qualità del lavoro – aggiungono –, vogliamo essere ricevuti in rappresentanza degli oltre 400 lavoratori coinvolti in questa procedura. Stiamo parlando di una situazione che mette in difficoltà i cittadini di tutta la provincia. Nel nostro tessuto economico non si possono mettere a rischio oltre 400 posti di lavoro. È un’emergenza pubblica".