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Accogliendo la proposta avanzata nel 2021 dalla Cgil Lecce, il Comune di Gallipoli è pronto a intitolare una piazzetta a Giorgio Casalino. “Ringraziamo l’amministrazione comunale per aver accolto la nostra iniziativa –spiega il segretario generale della Cgil Lecce, Tommaso Moscara –. Ora attendiamo analoga risposta dal Comune di Lecce, dove medesima e contemporanea richiesta giace sulle scrivanie della sindaca e degli uffici da oltre quattro anni”. Palazzo Balsamo ha preso atto dei lavori della Commissione consiliare e approvato l’aggiornamento della toponomastica. Ora parola al prefetto per il via libera.
Casalino, nato a Gallipoli il 26 novembre 1919 e scomparso il 29 aprile 2006, fu segretario generale della Cgil salentina dal 1949 al 1964. Successivamente fu il segretario provinciale del Partito Comunista dal 1967 al 1976, anno in cui entrò in Parlamento, poi riconfermato alle elezioni del 1979. Rimase deputato fino al 1983.
Moscara esprime la soddisfazione e l’orgoglio della Cgil leccese, per il successo di una iniziativa presa nell’aprile 2021 dall’allora segretaria generale Valentina Fragassi: “Casalino è stato, e ancora oggi rappresenta, un punto di riferimento nella storia del sindacato e della sinistra salentina. È stato un protagonista delle lotte dell’Arneo e di altre battaglie in favore di lavoratrici e lavoratori dal Secondo Dopoguerra fino agli anni del boom economico, lotte per le quali ha anche conosciuto più volte la repressione e il carcere”, spiega Moscara.
“Ha traghettato il movimento operaio e bracciantile salentino nel momento più delicato, subito dopo la caduta del Fascismo, che aveva anestetizzato il conflitto sociale e le aspirazioni della classe lavoratrice. Ha contribuito – ha continuato il segretario attuale della Cgil salentina – a rendere protagoniste le donne nel sindacato, col sostegno incondizionato al movimento delle tabacchine, la cui memoria è stata onorata dalla stessa amministrazione con l’intitolazione di un’altra piazzetta. Ha lavorato alla formazione della classe dirigente del Pci sul territorio, in veste di segretario provinciale e poi come parlamentare. È una figura di primo piano: imprimere il suo nome nella toponomastica è un doveroso riconoscimento alla persona, al ruolo ricoperto e alla classe lavoratrice al cui progresso ha dedicato l’intera sua vita”.
























