Rinnovato il contratto della formazione professionale. Con un nuovo modello contrattuale: quadriennale nella parte normativa e biennale nella parte economica. Il quadriennio 2024-2027 avrà dunque una prima tappa fatta del primo biennio economico che a regime, a partire da settembre 2025, realizzerà aumenti pari al 5%, prevedendo nel contempo la riapertura della trattativa per il secondo biennio.

A queste risorse si aggiungono almeno il 3% di salario incentivante e 1.000 euro “una tantum” da attribuire attraverso le contrattazioni regionali e la sanità integrativa. Confermata anche la previdenza complementare.

Novità anche sulla parte normativa che conferma la tutela di tutti i diritti sulla malattia, la cancellazione delle norme sul salario di ingresso, l’estensione del campo di applicazione, la revisione della bilateralità con misure economiche a favore dei lavoratori.

Per la Flc Cgil si tratta di “un risultato importante aver confermato dopo 10 anni il valore del contratto nazionale, oramai disperso nelle varie articolazioni regionali, anche come modalità di contrasto al dumping fatto da altri contratti”.

“Ricordiamo – continua la nota – che il governo sta procedendo ad una riforma per noi sbagliata della filiera tecnico professionale e alla realizzazione della autonomia differenziata: due iniziative che possono compromettere definitivamente il ruolo di opportunità contro le disuguaglianze e la dispersione scolastica della Fp e IeFP”.

È importante, dunque, che “almeno in questo settore il sindacato confederale abbia ritrovato unità di intenti per la ricomposizione degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori. Il rilancio del contratto nazionale coinvolge tutti nel futuro ad un maggiore impegno e presidio dei luoghi di lavoro e delle condizioni in cui si esercitano queste professionalità”.

Nelle prossime settimane partiranno le assemblee nei luoghi di lavoro per registrare il mandato dei lavoratori del settore.