È stato ratificato venerdì 9 febbraio l'accordo che pone fine alla procedura di licenziamento collettivo, inizialmente avviata il 27 novembre scorso, di 211 dipendenti della storica azienda alimentare (fu fondata nel 1850) Cesare Fiorucci di Santa Palomba (Roma), specializzata nel mercato dei salumi.

L’accordo, dopo due mesi di intense trattative, era stato firmato il 1° febbraio scorso dalle segreterie nazionali e territoriali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila-Uila, insieme alla Rsu dello stabilimento laziale. L’intesa, incentrata sulle uscite volontarie incentivate, è stata accolta con favore dai dipendenti dell’azienda. Nelle assemblee tenutesi il 6 febbraio il protocollo è stato approvato con il 97% dei voti favorevoli (su complessivi 290 votanti).

I contenuti dell’accordo

Per i pensionabili nell’arco dei 12 e 24 mesi è stato concordato un incentivo che assicurerà ai lavoratori nei periodi di Nuova assicurazione sociale per l’impiego (Naspi) una copertura pari all’80% della propria retribuzione.

Per i pensionabili entro 36 mesi sono previsti, oltre all’integrazione alla Naspi, un’ulteriore copertura pari all’80% della retribuzione e l’intero importo della contribuzione volontaria da versare fino al raggiungimento della pensione. In aggiunta a ciò, per i pensionabili nell’arco dei 12, 24 e 36 mesi, è riconosciuto un ulteriore incentivo per chi manifesterà la non opposizione al licenziamento.

Per i volontari che non raggiungono la pensione l’incentivo assicurerà l’80% della retribuzione per un anno, nonché 1.500 euro lordi per ogni anno di anzianità aziendale. A queste cifre si aggiungono, per chi manifesterà la non opposizione al licenziamento entro il 29 febbraio, un ulteriore incentivo differenziato secondo l’età. Infine, sarà offerto uno specifico servizio di outplacement.

Il commento dei sindacati

“L’accordo con la Cesare Fiorucci – dice il segretario generale Flai Cgil Roma Sud Pomezia Castelli Alessandro Vona – è il risultato delle mobilitazioni e delle azioni di lotta condotte in modo unitario e condiviso dalle lavoratrici e dai lavoratori, che con impegno e determinazione hanno ottenuto il ritiro dei licenziamenti”.

Leggi anche

Lavoro

Gli operai non contano più niente

Questa mattina i lavoratori dello stabilimento Fiorucci di Pomezia hanno manifestato davanti alla Regione Lazio per difendere il posto di lavoro

Gli operai non contano più niente
Gli operai non contano più niente

“L'azienda Fiorucci è una delle principali realtà industriali del territorio”, aggiunge la segretaria generale Cgil Roma Sud Pomezia Castelli Claudia Bella: “Ha un importante impatto sull'occupazione, sia direamente sia attraverso l'indotto che genera, che va perciò salvaguardato. Ci auguriamo che l’accordo preluda a un reale investimento e a un piano industriale capace di rilanciare l'azienda”.

Bella evidenzia anche che “il marchio Fiorucci è un'eccellenza del made in Italy e non va disgiunto dalle maestranze che ne sono elemento centrale. In tal senso vigileremo e ci impegneremo anche nel quadro dello sviluppo complessivo del distretto di Pomezia”.

La prossima settimana si aprirà il tavolo di confronto con la società per discutere della riorganizzazione aziendale, dichiarata necessaria per il rilancio della Cesare Fiorucci. La Flai Cgil territoriale si dichiara “pronta a valutare nel merito le proposte della società, mantenendo saldamente il punto cardinale dell'articolo 4 del Ccnl, che specifica le attività oggetto di appalto e quelle dirette e di competenza della Cesare Fiorucci, e a collaborare per costruire un solido futuro industriale per lo stabilimento di Santa Palomba, per la Cesare Fiorucci e per tutte e tutti coloro che vi lavorano”.