Dopo una lunga trattativa, caratterizzata anche da diversi episodi di tensione fra le parti, è stato firmato il 28 dicembre scorso il rinnovo del contratto nazionale Federculture - l’unica rete nazionale di rappresentanza e affiancamento dei soggetti pubblici e privati operanti nei settori della cultura, del turismo e del tempo libero - .per il triennio 2019-21, che interessa circa diecimila lavoratrici e lavoratori su tutto il territorio.

Il rinnovo economico prevede l’incremento del tabellare del 3,5% sul livello ex C1 a cui si aggiungerà l’1% da destinare all’introduzione di un fondo sanitario per il personale.

Entro febbraio prossimo, sarà corrisposta l’una tantum di 500 euro – riparametrata sui vari livelli – per il periodo 1 gennaio 2019-30 novembre 2021, a cui si aggiungeranno gli arretrati (da corrispondere entro aprile) relativi al periodo 1 dicembre 2021 – dicembre 2022.

Viene ripristinato e incrementato l’accantonamento per il fondo della valorizzazione del personale ex art. 64 ter che consentirà, in sede di trattativa decentrata, di condividere con le organizzazioni sindacali, progetti di sviluppo e crescita professionale.

Nel dettaglio, per quanto riguarda la parte economica l’accordo ha confermato quanto già previsto nella pre-intesa siglata a novembre. Si aggiunge a questo l’introduzione di una polizza sanitaria a carico del datore di lavoro fin qui non prevista, che costituirà un importante strumento di welfare per tutti i lavoratori.

"Il contratto Federculture così rinnovato è l’esito di un impegno costante e attento che mira a dare al settore uno strumento aggiornato e funzionale per la crescita delle professionalità e delle aziende che vi operano. Sono stati respinti i tentativi di parte datoriale di aumento delle quote di flessibilità – che avrebbero inevitabilmente implementato il precariato nei posti di lavoro – e introdotte le clausole di maggior tutela del personale in caso di cambi appalto ripristinando la centralità del confronto con il sindacato", affermano in un comunicato congiunto Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Uil Pa e Ugl. .

"Il rinnovo del contratto è stato inoltre l’occasione di chiarire in maniera definitiva le giuste interpretazioni sui temi delle ferie per il personale in turno, l’introduzione del riposo domenicale per il personale impegnato anche nei festivi e, dopo anni di battaglie in molte aziende da parte di questa organizzazione, finalmente si è sancito il diritto alla corresponsione delle maggiorazioni anche in caso di prestazioni con accantonamento in banca ore", proseguono le sigle di categoria.

"Non tutti gli argomenti sono stati esauriti in questi mesi di confronto, ma è utile ricordare che la chiusura di contratto 2019-2021, nonostante il tentativo ripetuto di Federculture di saltare completamente un triennio economico, costituisce una solida base per richiedere, già dai prossimi mesi la riapertura della discussione per le annualità 2022-24", si legge ancora nella nota congiunta delle organizzazioni sindacali. Nei prossimi giorni, nei vari territori e posti di lavoro saranno organizzate le assemblee per il confronto con le lavoratrici e i lavoratori e per illustrare più ampiamente il testo sottoscritto.

Secondo Federculture, "la sottoscrizione dell'intesa è il frutto di un lavoro complesso e approfondito che chiude un lungo periodo di vacanza contrattuale, prolungatosi anche a causa della pandemia, e pone le basi per una ripresa della trattativa per il successivo triennio 2022-24"

"L’accordo, raggiunto grazie alla collaborazione e con la soddisfazione di tutte le parti coinvolte, apre una nuova stagione per il riconoscimento della particolarità del lavoro nella cultura e recepisce le trasformazioni avvenute nel mondo del lavoro negli ultimi anni. Il Ccnl così rinnovato si configura come contratto equilibrato che valorizza le professionalità della cultura e tiene conto delle esigenze rese palesi nel periodo dell’emergenza sanitaria", prosegue la nota di Federculture.