“La Corte di Assise d’appello di Taranto, nella giornata di ieri (venerdì 13 settembre) ha dato lettura del provvedimento con cui si spoglia del processo ‘Ambiente svenduto’ rimettendolo alla Corte di Assise di Potenza. In attesa di leggere le motivazioni, che saranno rese note entro 15 giorni, ne prendiamo atto con estremo rammarico e preoccupazione”. A dirlo sono Loris Scarpa (coordinatore nazionale siderurgia Fiom Cgil nazionale) e Francesco Brigati (segretario generale Fiom Cgil Taranto).

"Le vittime dell’inquinamento – proseguono i due esponenti sindacali – meritano che il processo sia celebrato nella città di Taranto e confidiamo che la decisione venga portata all’esame della Corte di Cassazione e possa essere rivista”.

Un processo in cui la Fiom Cgil nazionale e territoriale, rappresentata con gli avvocati Massimiliano Del Vecchio e Simone Sabattini, ha deciso di “costituirsi parte civile, insieme a oltre 500 lavoratori dell’ex Ilva e dell’appalto, a tutela dell’interesse collettivo ma anche dei diritti individuali, cui è stata riconosciuta una provvisionale a titolo di risarcimento del danno subito e che potrebbe essere messa a rischio dallo spostamento del processo presso il Tribunale di Potenza”.

“Oltre il danno, la beffa”, dicono Scarpa e Brigati: “Taranto ha bisogno di certezze sia sulla prospettiva industriale e ambientale dell’ex ilva sia sull’aspetto giudiziario rispetto a quanto avvenuto negli anni in cui i Riva hanno abusato di un intero territorio. Non possiamo permetterci di tornare indietro e quest’ulteriore colpo basso, ovvero lo spostamento del processo da Taranto a Potenza, non fa altro che continuare a dilaniare una città fortemente provata da anni di sofferenza”.

I dirigenti Fiom così concludono: “È giunto il tempo di dare certezze alla città di Taranto e a tutte le altre comunità dove insistono gli stabilimenti dell’ex Ilva, a partire dalla fase di ripartenza degli stabilimenti e della vendita in cui il ruolo del pubblico deve diventare centrale per garantire un serio processo di transizione ecologica ed evitare i disastri ambientali e gli errori del passato in cui il privato ha fatto profitti a discapito dell’ambiente, della salute e dell’occupazione”.