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“L’intesa tra Governo ed enti locali di fatto non tiene in considerazione la questione del lavoro”. È il commento di Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil e Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil al termine dell’incontro tenutosi al Mimit dove, dopo un lungo incontro è arriva la fumata bianca per l’intesa sulla decarbonizzazione dell’ex Ilva di Taranto.
Un accordo che però, sottolineano dalla Fiom, “non garantisce i lavoratori”.
“Abbiamo ribadito che la decarbonizzazione deve stare insieme alla garanzia occupazionale e ambientale. Per avviare davvero la decarbonizzazione c’è bisogno di un piano e di tutti i lavoratori per realizzarlo. Il piano che avevamo condiviso – ricordano – doveva prevedere 3 forni elettrici a Taranto e uno a Genova e un polo del DRI per chiudere progressivamente i forni a ciclo integrale verticalizzando gli 8 milioni di tonnellate agli impianti oggi fermi. E al momento questo non c’è, si è parlato di un massimo di 3 forni elettrici a Taranto e non di come alimentarli”.
"La coperta rischia di essere troppo corta rispetto alla verticalizzazione degli impianti, tra Taranto, Genova, Novi Ligure e gli altri stabilimenti e rischia di determinare impatti sull’occupazione”, aggiungono De Palma e Scarpa.
“Abbiamo sempre ribadito la necessità di discutere di come affrontare la transizione, garantendo la continuità occupazionale e anche di questo oggi non c’è traccia e anzi si aprono le porte alla discontinuità occupazionale. Nell’accordo manca pure la garanzia della presenza dello Stato – sottolineano – Chiediamo ancora una volta al Governo un’assunzione di responsabilità piena, che passa anche attraverso la partecipazione pubblica a garanzia per i cittadini di Taranto e per i lavoratori di tutti gli impianti dell'ex Ilva”.
Concludono dalla Fiom: “Questa intesa darebbe anche un indirizzo sbagliato al bando di gara per la cessione dell’ex Ilva. In questo modo si rischia di tenere fuori le lavoratrici e i lavoratori dal processo di decarbonizzazione con il rischio concreto di subirne gli effetti. Con le altre organizzazioni sindacali valuteremo che iniziative intraprendere”.