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“Nel 2024 in Europa la redditività di Electrolux è lievemente migliorata, pur restando al di sotto della soglia ritenuta accettabile. Le quote di mercato sono in leggero aumento, mostrando quanto meno che si è arrestata la dinamica di deterioramento verificatasi nei due anni precedenti”. A dirlo sono Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, commentando l’informativa annuale del gigante degli elettrodomestici che si è tenuta oggi (giovedì 15 aprile) a Venezia.
“Il 2025 è previsto sostanzialmente stabile ma con possibili crescenti difficoltà in Nord America anche a causa dei dazi commerciali. È inoltre calato il prezzo medio degli elettrodomestici venduti”, prosegue la nota: “Sono invece in miglioramento le quote di mercato in Europa. Infine Electrolux si è detta soddisfatta del perseguimento degli obiettivi ambientali”.
La previsione dei volumi in Italia del 2025 riguarda una crescita a 3,49 milioni di pezzi, rispetto ai 3,25 milioni del 2024; gli investimenti nel 2024 sono ammontati a 85 milioni di euro, mentre nel 2025 ammonteranno a 72 milioni. Il personale si attesta 4.494 dipendenti.
A Solaro per il 2025 sono previsti 660 mila pezzi a fronte dei 566 mila del 2024; avremo oltre 27 milioni di investimenti, di cui 18 legati a Iris che partirà a settembre; l’occupazione si attesta a 641 dipendenti. A Susegana si prevedono nel 2025 607 mila frigoriferi, a fronte dei 566 mila del 2024; gli investimenti ammonteranno a 51 milioni di euro; l’occupazione si attesta a 1.215 dipendenti, di cui 108 a tempo determinato.
A Porcia per il 2025 sono previsti 725 mila pezzi a fronte dei 707 mila del 2024; avremo oltre 12 milioni di investimenti; l’occupazione si attesta a 1.432 dipendenti. A Cerreto d’Esi per il 2025 sono previsti 80 mila pezzi stabili rispetto agli 80 mila del 2024; avremo 1,4 milioni di investimenti; l’occupazione si attesta a 172 dipendenti. A Forlì per il 2025 sono previsti 1 milione di forni e 436 mila piani, rispetto ai 895 mila e 434 mila del 2024; avremo 4,8 milioni di investimenti; l’occupazione si attesta a 860 dipendenti.
Fiom, Fim e Uilm esprimono “sollievo per il fatto che la caduta dei volumi e degli indicatori di redditività degli ultimi anni sembra essersi finalmente arrestata. Tuttavia dissentiamo dalle modalità assai discutibili nella gestione del personale nelle fabbriche, a partire dalle cattive modalità di rotazione in solidarietà”.
Alla direzione aziendale i sindacati chiedono “di avviare un immediato confronto con i rappresentanti di fabbrica per correggere le storture gestionali. In ogni caso il 5 giugno al ministero delle Imprese ci aspettiamo di avviare un confronto strategico e di intraprendere anche un confronto di settore, per restituire competitività alla nostra industria sempre più penalizzata dinanzi alla concorrenza internazionale”.