Prosegue la protesta dei lavoratori di Distribuzione Cambria, l'azienda della grande distribuzione che opera a marchio Spaccio alimentare in Sicilia e Calabria. Negozi chiusi a Palermo, Messina, Siracusa e Catania. E proprio nel capoluogo siciliano, domani e venerdì, dalle ore 9, si terrà il sit in dei lavoratori davanti al punto vendita di via Ugo La Malfa.
Lo sciopero, indetto dalle segreterie nazionali, è legato alla mancanza di trasparenza e informazioni concrete sulla garanzia occupazionale e sulle evoluzioni aziendali: l'azienda non ha ancora predisposto il piano di risanamento del debito, da depositare al tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, a seguito dell'istanza di concordato in bianco, trasmessa lo scorso 10 ottobre.

"Distribuzione Cambria ha disertato l'incontro di ieri pomeriggio al ministero dello Sviluppo economico. Ed ha inviato una nota al ministero per precisare che l'assenza era dovuta allo sciopero in atto – dichiara Monja Caiolo, segretaria generale Filcams Palermo –. È un attacco al diritto di sciopero e l'ennesima riprova della superficialità e scarsa competenza con cui l'azienda sta affrontando la delicata vertenza che, tra Sicilia e Calabria, coinvolge circa 600 lavoratori e lavoratrici”.

“Abbiamo chiesto al Mise – aggiunge Monja Caiolo –, al fine di avere risposte concrete sul piano di risanamento del debito, l'eventuale prosecuzione dell'affitto dei rami d'azienda da Sma. E sul reale stato delle trattative con soggetti imprenditoriali terzi, accennate da Cambria, abbiamo chiesto il coinvolgimento in sede ministeriale di Sma, principale creditore di Distribuzione Cambria, suo ex partner per Sicilia e Calabria”. Il Mise ha accolto la richiesta di Filcams, Fisascat e Uiltucs, e a breve ci sarà una nuova convocazione. Nel frattempo, prosegue lo sciopero a oltranza.