Un contratto atteso da oltre sette anni e un aumento che non copre neanche il costo di un espresso. Il sindacato di polizia Silp Cgil lancia l’allarme sullo stato delle trattative per il rinnovo contrattuale dei dirigenti della Polizia di Stato, ancora ferme nonostante i ripetuti impegni assunti dal governo.

Durante il tavolo politico convocato oggi a Roma dal Dipartimento della Funzione Pubblica, alla presenza dei ministri Zangrillo, Piantedosi, Crosetto, Nordio e Giorgetti, il segretario generale del Silp Cgil Pietro Colapietro ha denunciato con parole dure la scarsità delle risorse messe a disposizione.

“Con i soldi stanziati non arriviamo neanche a un caffè al giorno di aumento per i dirigenti della Polizia di Stato che aspettano la sigla del loro primo contratto da 2.761 giorni, di cui oltre 1.000 trascorsi sotto il governo Meloni. Un caffè al giorno di aumento e neppure dei migliori come qualità, certamente non decaffeinato”, ha detto.

Il nodo del contratto e il vuoto normativo

Il contratto in discussione riguarda il triennio 2021–2023, mai firmato. Ma, come sottolineato dallo stesso Colapietro, si dovrà già guardare anche al triennio successivo, 2024–2026, mentre le basi per il primo sono ancora da gettare.

“A parole abbiamo il governo più vicino alle lavoratrici e ai lavoratori in divisa della storia repubblicana - ha sottolineato Colapietro - nei fatti alle tante promesse e alle molte dichiarazioni non sono seguiti fino ad oggi fatti concreti e le risorse stanziate, sia oggi per i dirigenti di polizia e sia nei mesi scorsi per il contratto degli altri ruoli e qualifiche, sono largamente inferiori al tasso di inflazione degli ultimi anni. Un gap a due cifre che mai si era verificato in passato, con nessun esecutivo.”

Una discrepanza, quella tra narrativa e realtà, che rischia di tradursi in un impoverimento progressivo per una categoria centrale nella sicurezza pubblica. I sindacati lamentano l’assenza di una vera valorizzazione del ruolo, sia sul piano economico sia su quello normativo.

Servono risposte concrete

Per il Silp Cgil, servono segnali chiari e immediati. Non solo sugli stanziamenti, ma anche su diritti fondamentali e istituti contrattuali.

“Si tratta di importi oggettivamente insufficienti – ha concluso il segretario generale del Silp Cgil –, che non consentono una giusta valorizzazione degli istituti previsti dall'area negoziale, né, tantomeno, è possibile la costituzione di una specifica e adeguata indennità per l'autorità di pubblica sicurezza, fortemente voluta dal nostro sindacato” . Attendiamo poi risposte anche per ciò che attiene il versante normativo dell'area negoziale: occorre aprire subito e senza indugi un confronto sui vari istituti, alcuni a costo zero, come ad esempio il congedo e riposo solidale, al fine di delinearne le modalità applicative, rendendoli quanto prima possibile fruibili per il personale dirigente della Polizia di Stato.”