Scendono in piazza anche i sindacati degli edili del Coime, con un sit-in alle 17 a  piazza Pretoria,  per difendere lo status di lavoratori degli operai del Coime. Il sit-in con i 675 lavoratori è stato indetto dopo i rilievi mossi dal Mef, che nella verifica contabile svolta al Comune ha definito il personale “eccedente”.  Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno chiesto al sindaco e ai capigruppo di essere ricevuti per un'audizione nel corso della conferenza dei capigruppo, propedeutica al consiglio comunale odierno che ha all'ordine del giorno la verifica contabile del ministero dell'Economia e delle Finanze.  

 I segretari provinciali chiedono al sindaco e ai capigruppo consiliari di assumere  iniziative mirate a correggere gli orientamenti del Mef e invitano lo stesso Comune  a rivedere la posizione assunta nelle controdeduzioni,  in merito al contratto di lavoro da applicare. “Giova inoltre ricordare – dichiarano le segreterie provinciali di Feneal, Filca e Fillea - che il Comune di Palermo non ha ancora correttamente applicato il contratto di lavoro dell’edilizia, rinnovato nel luglio 2018,  e ha disatteso gli accordi sottoscritti che contenevano tra le altre cose l’adeguamento dei buoni pasto”. 

Secondo i sindacati degli edili “risulta incomprensibile oltre che inaccettabile che  il Mef consideri eccedenti i lavoratori del Coime e ritenga anomala l’applicazione del contratto dell’edilizia in favore dei lavoratori”. “L’applicazione del contratto dell’edilizia - dicono i segretari di Feneal, Filca e Fillea -  trae motivazione dalla natura delle attività svolte dai lavoratori. Sin dal primo contratto hanno svolto lavori edili e sono stati decisi  l’assoggettamento dei lavoratori al contratto del pubblico impiego e l'esclusione dalla pianta organica del Comune. 

Nella richiesta di incontro al Comune, i sindacati ripercorrono tutta la cronistoria  dei mille edili del Dl 24 assunti a palazzo delle Aquile  il 12 febbraio 1986. Il decreto fu poi convertito in legge (legge 96) il 9 aprile del 1986, con uno stanziamento di  25 miliardi di lire da parte del ministero degli Interni per la realizzazione  di interventi di manutenzione e salvaguardia del territorio, del patrimonio artistico e monumentale. Il Comune fu autorizzato ad assumere fino a mille lavoratori,  da avviare al lavoro con la chiamata numerica del personale iscritto nelle liste di collocamento con qualifiche del settore edilizio. 

Il Comune, con le disposizioni di legge emanate di anno in anno dal governo nazionale,  ha prorogato i rapporti di lavoro, continuando a utilizzare i lavoratori nelle attività di manutenzione ordinaria del patrimonio edilizio, con la precisa  scelta di svolgere in proprio e in economia i lavori, sottraendoli a quel tempo a un mercato dell’edilizia  inquinato dalla mafia. 

In attuazione della legge emanata il 5 giugno del 1998 (n. 176),  nel novembre del 2000 si è proceduto alla stipula del protocollo di intesa tra il Comune di Palermo, il ministero degli Interni e  il ministero del Tesoro. La sottoscrizione del protocollo ha sancito l’assunzione del personale ex del 24 con contratto a tempo indeterminato di diritto privato. Nel protocollo le parti hanno specificatamente escluso  la costituzione del rapporto di lavoro del pubblico impiego per i  lavoratori ed è stato escluso il loro inserimento nella dotazione organica del Comune, su espressa richiesta dei funzionari dei ministeri, condivisa dall’amministrazione comunale. 

Le somme riconosciute dal ministero dell’Interno al Comune di Palermo sono state assegnate come “investimenti, il Comune si è dotato di un piano industriale e si è impegnato a redigere un piano produttivo annuale con l’individuazione delle opere edili da realizzare con il Coime. Le attività svolte nell’ambito del programma annuale sono  rendicontate al fine del riconoscimento del contributo statale. La Corte dei Conti,  il 10 dicembre  2010,  ha deliberato che le azioni correttive poste in essere dal Comune di Palermo,  attivate dopo i rilievi mossi dalla stessa Corte, che hanno consentito di certificare la corretta imputazione e il corretto utilizzo delle somme stanziate in favore del Comune di Palermo.