Il contratto nazionale della Gomma-Plastica si rinnova prima della scadenza naturale, con un accordo che mette insieme salario, welfare e nuove tutele. La firma arriva a Roma, dove Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, insieme alle associazioni datoriali della Federazione Gomma-Plastica-Cavi Elettrici di Confindustria, hanno chiuso un’intesa che riguarda circa 165mila addetti distribuiti in oltre 3600 imprese.

È un settore che attraversa le transizioni tecnologiche e industriali più complesse degli ultimi anni, e lo fa con un contratto che prova a tenere insieme stabilità e innovazione. Marco Falcinelli, Nora Garofalo e Daniela Piras parlano di un rinnovo importante, capace di restituire potere d’acquisto e aggiornare parti normative ferme da anni.

Aumenti in quattro tranche e welfare potenziato

La parte economica pesa: 204 euro nel triennio 2026-2028. Sui minimi, l’aumento è di 195 euro per il livello F, distribuiti in quattro passaggi che accompagnano l’intera vigenza del contratto. Il montante complessivo raggiunge i 4350 euro, una cifra significativa dopo anni di inflazione compressa. Si rafforza anche il welfare, con un incremento di 9 euro del contributo delle imprese al Fondo Gomma Plastica. Non è un dettaglio: per i sindacati è un segnale atteso da tempo, che riallinea la previdenza complementare alle necessità attuali.

Osservatori potenziati e 12 ore di formazione garantita

Sul versante normativo, l’accordo fa un salto in avanti. Le relazioni industriali vengono consolidate attraverso un osservatorio nazionale che estende il proprio raggio anche all’impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro, alla salute e sicurezza, alle transizioni produttive. La formazione diventa un pilastro strategico: l’Organismo Bilaterale Nazionale viene rafforzato, con il compito di valorizzare le buone pratiche aziendali e costruire collegamenti tra imprese, scuola, università e istituzioni. Per ogni lavoratore arrivano 12 ore di formazione individuale, interamente a carico dell’azienda, da utilizzare durante la vigenza contrattuale.

Parità, violenze di genere e inclusione: misure che segnano un cambio di passo

Il tema della parità retributiva entra a pieno titolo nel contratto con un monitoraggio dedicato alla direttiva europea 2023/970 e alla trasparenza salariale. Sul contrasto alla violenza di genere vengono introdotte misure che vanno oltre la normativa nazionale: tre mesi aggiuntivi di astensione retribuita per chi è inserita in percorsi di protezione certificata, il mantenimento della contribuzione al Fondo sanitario per dodici mesi, accesso agevolato al lavoro agile e percorsi di reinserimento. Tutte le lavoratrici e i lavoratori avranno quattro ore annue di formazione specifica. Il capitolo inclusione amplia le tutele per chi vive malattie gravi o disabilità certificate, anche con il prolungamento del comporto e con linee guida sugli accomodamenti ragionevoli.

Sicurezza, classificazione, demografia: il settore guarda avanti

Salute, sicurezza e ambiente diventano un asse centrale grazie alla nuova commissione paritetica e all’istituzione della giornata nazionale di settore. Sul sistema classificatorio vengono inserite nuove figure professionali elaborate dalla commissione bilaterale, mentre le esistenti vengono aggiornate, con un lavoro che proseguirà nei comparti più esposti all’innovazione come le costruzioni nautiche e il biomedicale. Il contratto affronta anche la transizione demografica: il capitolo sull’invecchiamento attivo definisce linee d’indirizzo per conservare competenze e favorire il passaggio generazionale.

Contratti a termine, apprendistato e appalti: più regole, più tutele

La qualificazione del mercato del lavoro è un terreno delicato e l’accordo stringe le maglie. I contratti a termine, anche in somministrazione, vengono riportati entro il limite dei 24 mesi complessivi previsti dalle norme, con il rafforzamento delle garanzie per il part-time. L’apprendistato viene reso più attrattivo come canale di ingresso, con maggiori tutele economiche e normative. Negli appalti viene ribadita l’applicazione dei contratti firmati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, per contrastare dumping e concorrenza sleale. Ora la parola passa ai lavoratori, che voteranno l’intesa nelle assemblee nei luoghi di lavoro.