PHOTO
In Calabria la riforma del servizio idrico integrato — cioè il sistema che gestisce l’intero ciclo dell’acqua, dall’approvvigionamento alla depurazione — è entrata in una fase decisiva. Dopo anni di frammentazione e gestioni disomogenee tra i diversi territori, la Regione ha scelto Sorical, la Società Risorse Idriche Calabresi, come gestore unico.
Una decisione tutt’altro che semplice, spiega la Filctem Cgil Calabria, ma necessaria per garantire continuità del servizio e salvaguardare posti di lavoro e professionalità.
La riforma arriva dopo lo scioglimento dell’Autorità Idrica della Calabria (AIC), che aveva gestito la fase precedente, e dopo la perdita di fondi legati al PNRR. Per evitare ulteriori ritardi e rischi occupazionali, la Regione ha quindi affidato a Sorical la gestione del Servizio Idrico Integrato (SII).
Dal protocollo istituzionale alle prime gestioni unificate
Un passo importante è stato fatto con il protocollo del 5 aprile 2024, firmato da Regione Calabria, Arrical (l’Agenzia regionale per le risorse idriche e l’ambiente), Sorical, le organizzazioni sindacali e Confindustria. Quel documento ha fissato le regole del passaggio di consegne e ha permesso a Sorical di subentrare in alcune gestioni territoriali, garantendo la continuità del servizio idropotabile e della depurazione, oltre ai livelli occupazionali.
Per il Coordinamento dei quadri e delegati Sorical della Filctem Cgil, riunitosi ieri a Catanzaro, il percorso resta complesso ma va nella direzione giusta. “Ora serve — affermano — trasformare la riforma da amministrativa a operativa, con una gestione industriale capace di produrre efficienza, qualità e investimenti”.
L’urgenza di un cambio di passo
Il sindacato sottolinea che la Calabria, i suoi cittadini e i lavoratori coinvolti “hanno bisogno di un gestore unico che traduca la riforma in risultati concreti”. Sorical deve dotarsi di una struttura industriale e di un’organizzazione moderna, in grado di accelerare l’utilizzo delle risorse europee e nazionali, a partire proprio dal PNRR.
Tra le priorità indicate dalla Filctem: ridurre la dispersione idrica, digitalizzare reti e impianti, migliorare la qualità del servizio, e garantire un piano di assunzioni per rafforzare la componente tecnica e operativa, oggi insufficiente a coprire il fabbisogno regionale.
Investimenti e formazione per il futuro
La Filctem propone anche un piano pluriennale di formazione continua — anche specialistica — per tutti i lavoratori Sorical. La valorizzazione delle competenze e la stabilità occupazionale, afferma il sindacato, devono essere il cuore della riforma.
Ma per riuscirci, Sorical deve essere “irrobustita” fin da subito, sia sul piano organizzativo che su quello tecnico. Il percorso di implementazione del SII in Calabria, spiegano i delegati, è tra i più complessi d’Italia: servono dunque scelte rapide e un cambio di mentalità, gestionale e manageriale, che metta al centro la qualità del servizio pubblico.
“Un’occasione straordinaria per la Calabria”
Per la Filctem Cgil regionale, se la riforma sarà accompagnata da una visione industriale e da un forte impegno comune, la Calabria potrà finalmente cogliere “una straordinaria opportunità di modernità, sviluppo e buona occupazione”.
Il sindacato ribadisce la propria disponibilità a collaborare in tutte le fasi del processo, chiedendo che anche Regione, Arrical e Sorical mantengano un ruolo attivo e responsabile. “È il momento di dimostrare — concludono — che la gestione pubblica dell’acqua può essere efficiente, sostenibile e fonte di lavoro stabile”.