Bandiere chiuse e listate a lutto al presidio che si è svolto questa mattina, 29 gennaio, a Cagliari, davanti alla sede dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna, nell’ultimo dei tre giorni di sciopero indetti dopo la morte sul lavoro di venerdì scorso di Raffaele Massa. L’operaio ha perso la vita mentre era impegnato nelle operazioni di scarico sulla stiva di una nave ormeggiata al molo Grendi nel Porto canale di Cagliari.

"Un presidio silenzioso, in segno di lutto per il nostro collega – dichiara Marco Manca, segretario Filt Cagliari, responsabile dipartimento porti e marittimi – . Al presidente dell’Autorità portuale come Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil chiediamo con forza un maggiore impegno e vigilanza sulle norme e i protocolli di salute e sicurezza, affinché queste tragedie non si verifichino più. Eppure, nonostante i 60 gradi nelle stive d’estate e le temperature polari sulle banchine l’inverno, nonostante le tante notti di turno, il lavoro dei portuali non è stato ancora riconosciuto come lavoro usurante. Lo abbiamo detto anche al ministro Salvini che venerdì era a Cagliari e ci ha incontrato poco dopo la morte del nostro collega”.

"A oggi non conosciamo ancora le cause della morte di Raffaele Massa – dichiara Alessio Salis segretario generale Filt Cagliari –, ma una cosa è sicura: qualcosa nella catena delle operazioni non è andato come doveva. Quindi siamo qui per piangere il nostro collega, ma anche per chiedere che ci sia una maggiore sensibilizzazione per la tutela dei lavoratori”.

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