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Giornata di protesta a Bolzano oggi, 7 ottobre. A incrociare le braccia e scendere in piazza migliaia di lavoratori delle Acciaierie Valbruna impiegati nei due siti produttivi di Bolzano e Vicenza. Con loro i sindacati metalmeccanici, Fim, Fiom e Uilm. La protesta per chiedere il ritiro del bando di gara, indetto nelle scorse settimane dalla Provincia autonoma, e l’assegnazione diretta alla Valbruna, per non mettere a rischio la continuità produttiva di uno storico e strategico impianto che produce acciai speciali e superleghe destinati a settori civili e militari, fortemente integrato con lo stabilimento di Vicenza e che coinvolge oltre 1700 addetti diretti e altrettanti lavoratori dell’indotto.
Il corteo è partito dalla sede dello stabilimento in via Volta in zona industriale e ha percorso diverse vie del centro per arrivare in piazza Magnago dove si trovano i palazzi della Provincia Autonoma. Presenti anche lavoratori provenienti da Vicenza, sede principale della Valbruna. La sorte dello stabilimento veneto, dove lavorano 1.200 persone, è strettamente legata al futuro delle Acciaierie Valbruna che conta 580 dipendenti. La vicenda è seguita anche dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
“Con la Valbruna scomparirebbe un pezzo di Bolzano”, è stato detto, ricordando che anche in Valle d’Aosta fu evitato un bando europeo. I sindacati hanno accusato la Provincia di mettere a rischio oltre 500 posti di lavoro, come anche il futuro “di una delle ultime aziende sane di proprietà di italiani nel nostro Paese”. Dopo la manifestazione una delegazione di metalmeccanici ha incontrato il vice governatore Marco Galateo.
De Palma, Fiom, al governo: “Fate il vostro lavoro e risolvete i problemi reali di chi lavora”
“Quando ci vuole ci vuole – ha scritto sulle proprie pagine social il segretario generale della Fiom Cgil nazionale, Michele De Palma, commentando la situazione e condividendo le foto della protesta –. Loro chiudono cancelli e porte e noi le apriamo. Caro governo, noi lottiamo per il lavoro oggi, per l’umanità ieri. Invece di far polemica, fate il vostro lavoro e risolvete i problemi reali di chi lavora”.