È arrivato a un punto di rottura il confronto tra sindacati  e Conad sul passaggio dei punti vendita Auchan e Sma. Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs hanno inviato una richiesta d’incontro al Ministero dello sviluppo economico, accusando Conad di non essere in grado di garantire la salvaguardia occupazionale e di peggiorare le condizioni di lavoro. “Solo un terzo della rete vendita al momento ha un futuro e anche su questo limitato perimetro non è garantita l’occupazione”, affermano.

La Filcams Cgil denuncia che “le cooperative aderenti al mondo Conad non hanno garantito la dovuta presa di responsabilità verso i dipendenti di Auchan e Sma, il rischio evidente è che la società Bdc, costituita dal finanziere Mincione e dal numero uno di Conad Pugliese per l’acquisizione, non abbia nessun piano industriale”.

Così la multinazionale francese ha abbandonato 18000 dipendenti “senza neanche salutare e chi si professa di essere il salvatore deve ancora dimostrare tutto”.

“Ci saremmo aspettati un approccio più responsabile da parte delle cooperative facenti capo al marchio Conad - afferma Alessio Di Labio, segretario nazionale della Filcams - invece al confronto, Conad ha portato solo quel terzo della rete vendita che gli interessa”.

Nella nota inviata al Ministero, i sindacati di categoria denunciano inoltre comportamenti antisindacali verso i lavoratori mentre le delegazioni trattavano. “Il comportamento di alcune cooperative ha compromesso un dialogo già difficile con i rappresentanti nazionali di Conad, ci aspettiamo che almeno di fronte alle istituzioni Conad dimostri maggior serietà” conclude Di Labio.