Con un livello di utili come non si registrava da dieci anni il settore assicurativo ha messo a segno lo scorso anno una crescita record pari a 10,5 miliardi di euro. Un dato in forte aumento rispetto ai 7,9 miliardi di euro di utili del 2023 (+32%), con una redditività del capitale (Roe) pari al 15,5%. Numeri che superano i livelli pre Covid e mai così alti dal 2015 a oggi.

A rilevarlo è un report dell’Ufficio studi & ricerche della Fisac Cgil sul settore assicurativo, condotto sui dati Ania relativi ai bilanci del 2024, dal quale emerge come, commenta la segretaria generale della categoria, Susy Esposito, “le assicurazioni, con ‘soli’ 47 mila dipendenti complessivi, hanno superato lo scorso anno gli utili registrati dai primi due gruppi bancari del paese, che peraltro registrano un numero di dipendenti maggiore.

Non solo: la redditività misurata con gli utili per addetto è tra le più alte tra tutti i settori economici del nostro Paese. Questi dati, e queste considerazioni, ci portano alla trattativa per il rinnovo del contratto nazionale che, dopo il varo della piattaforma unitaria, dovrà dare risposte certe e veloci alle nostre rivendicazioni”.

Il settore assicurativo, si legge nel report della Fisac Cgil, nel segmento Vita ha prodotto lo scorso anno 5,9 miliardi di euro di utili (5,4 nel 2023) e in quello Danni si è raggiunto un utile di 4,6 miliardi di euro (2,5 nel 2023) nonostante il perdurare di forti tensioni geo-politiche. L’aumento della redditività nel settore Danni, sottolinea il rapporto, va attribuito soprattutto ai rami diversi dalla Rc auto che presentano un utile tecnico di quasi 3 miliardi di euro, più che raddoppiato rispetto al 2023 (1,3).

Infatti, sostiene sempre l’analisi della categoria della Cgil, a fronte di una sensibile riduzione del costo dei sinistri rispetto al 2023 (che era stato invece un anno caratterizzato da una eccezionale frequenza e gravità di danni, soprattutto legati a eventi climatici catastrofali), si registra un miglioramento significativo del loss ratio di generazione corrente dall’80,5% al 57,4%. Sempre nel corso del 2024 la raccolta premi complessiva del lavoro diretto italiano ha raggiunto quasi 150 miliardi di euro, pari al 6,8% del Pil, incrementandosi del 17% rispetto al dato del 2023.

Risultati ampiamente positivi

Nel merito del rapporto della Fisac Cgil si evidenzia come il risultato del conto tecnico complessivo (Danni e Vita), al netto della riassicurazione, è ampiamente positivo per tutti i rami, in particolare in quello Danni il risultato del conto tecnico si è confermato positivo per 4,1 miliardi di euro (2,5 nel 2023); l’incidenza sui premi è passata dal 7,1% del 2023 al 10,7% nel 2024.

Nei rami Vita il risultato del conto tecnico è stato positivo e pari a 4,7 miliardi di euro, in peggioramento rispetto al dato 2023 quando era a 6 miliardi. Questa diminuzione, si osserva nello studio, è in gran parte attribuibile all’accresciuto impatto delle rettifiche di valore, determinato dalla maggiore volatilità dei mercati e da tassi d’interesse ancora alti, che ha inciso negativamente sul saldo netto tra plusvalenze e minusvalenze finanziarie.

I premi contabilizzati totali (Danni e Vita) potrebbero aumentare di oltre l’8% nel 2025, secondo previsioni dell’Ania, con un volume che supererebbe per la prima volta i 160 miliardi, con riferimento al portafoglio diretto delle sole imprese con sede legale in Italia.

Guardando alle previsioni relative all’anno in corso, la Fisac Cgil sottolinea come, alla luce del recente report di S&P Global Ratings, i margini della maggior parte degli assicuratori Vita e Danni europei sono solidi, in particolare per il nostro paese si prevede una crescita dei premi sia per i rami Danni che per i rami Vita superiore al 6%.

I primi dati consuntivi di Ania relativi al primo trimestre dell’anno confermano, su questa linea, che il volume dei premi Vita contabilizzati è ammontato a 32,1 miliardi di euro, in aumento del 16,7% rispetto all’anno precedente, quando si era registrato un incremento annuo del 9,1%. Confermato l’andamento positivo della raccolta premi nei primi tre mesi dell’anno anche per il settore Danni: +9,2% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Settore in salute con l’impegno di lavoratrici e lavoratori

In generale il settore assicurativo si è confermato nel complesso molto solido ed evidenza indici di solvibilità (Solvency capital requirement II – Scr Ratio) su livelli di assoluta sicurezza, pari al 260% a fine 2024 (rispetto al 259% del 2023), come riporta la Fisac Cgil. In altre parole i fondi propri (157 miliardi di euro) risultano essere oltre due volte e mezzo il requisito di capitale di solvibilità (Scr pari a 61 miliardi di euro) per una eccedenza positiva, a ulteriore garanzia degli impegni assunti, pari a 96 miliardi di euro.

“Il settore assicurativo - commenta la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito - è in straordinaria salute. Ritorna infatti a una redditività molto forte, raggiungendo i livelli pre pandemia. Il risultato più alto degli ultimi 10 anni, con un Roe che raggiunge il 15,5% e che conferma l’ottimo lavoro svolto dai dipendenti del settore.

Ora più che mai, alla vigilia della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale, è giusto riconoscere alle lavoratrici e ai lavoratori l’impegno e la professionalità dimostrata sul fronte del salario e dei diritti”, conclude Esposito.