"A seguito di un lungo e aspro confronto è stato firmato un verbale di accordo, nonostante le resistenze dell'azienda ad assumere provvedimenti urgenti e straordinari". Questo il commento del segretario nazionale della Fiom Cgil, Gianni Venturi, al tavolo del ministero dello Sviluppo economico su ArcerlorMittal, conclusosi nella tarda serata di lunedì 15 luglio: "Si tratta di un primo passo finalizzato a dare risposte in tema di sicurezza degli impianti e di prevenzione degli incidenti. Nel verbale si prevede la presentazione di Piani di investimenti straordinari legati alle manutenzioni e attivazione di incontri ad hoc in tutte le aree dello stabilimento di Taranto, da estendere alle società controllate e agli altri stabilimenti del gruppo, con i delegati di riferimento legati alle manutenzioni ordinarie e straordinarie". Il primo incontro è calendarizzato per mercoledì 17 luglio presso il sito di Taranto, a partire dall'area portuale.

Un altro punto del verbale riguarda poi "l'istituzione di incontri, area per area, volti a verificare l'utilizzo dei lavoratori posti in cassa integrazione, a seguito di una procedura esperita senza accordo, per le attività di manutenzione ordinarie e straordinarie". Il primo incontro, su questo punto, è calendarizzato per giovedì 18 luglio presso il sito di Taranto. "Registriamo la disponibilità del ministero a verificare l'evoluzione e l'attuazione del verbale di accordo. L'azienda, il cui atteggiamento ci è sembrato al di sotto delle disponibilità e responsabilità che il momento richiede, deve sapere che la Fiom vigilerà sul rispetto di tutti gli impegni".

Positivo anche il commento del segretario generale della Uilm Rocco Palombella, che sottolinea come l'accordo preveda anche "una verifica del numero dei lavoratori posti in cassa integrazione al fine di impegnare il maggior numero di lavoratori manutentori in attività di manutenzione", così come l'istituzione una task force "con l'obiettivo di monitorare lo stabilimento e verificare sicurezza di tutte le aree e un presidio con l'ausilio di enti, organi di vigilanza e ispezione".

Sulle cause che hanno determinato il crollo della gru del 10 luglio, l'azienda, aggiunge Palombella, "si è impegnata a effettuare uno studio di fattibilità e di realizzazione rispetto all'adozione di soluzioni tecniche e organizzative".