No allo Sblocca Cantieri del governo e alle modifiche al Codice degli appalti, sì alla valorizzazione del modello toscano di gestione e contrattazione sugli appalti pubblici: è il messaggio che lancia la Cgil Toscana al termine del convegno “Declinare l’inclusività - La contrattazione d'anticipo come strumento”, che si è svolto stamani a Pisa (Auditorium Maccarrone).

Nello Sblocca Cantieri e nelle modifiche al Codice degli appalti, la Cgil Toscana ritiene “pericolose” le iniziative del governo sul settore degli appalti pubblici in quanto “si rischia un arretramento sui diritti e le tutele dei lavoratori, sulla qualità dei lavori e dei servizi, sulla legalità e la trasparenza”. Per questo la Cgil, a livello nazionale, in varie iniziative in queste settimane ha manifestato a tutela di qualità, legalità, trasparenza, controlli nel settore.

In questo quadro, e per contrastare queste derive, la Cgil Toscana intende difendere e semmai potenziare il modello toscano di gestione degli appalti pubblici. “Un modello fatto di dialogo, contrattazione tra imprenditori, Regione, parti sociali, enti locali. Un modello e anche un metodo che ha dato buoni risultati, come ad esempio nel protocollo d'intesa, siglato nello scorso gennaio, per la qualità del lavoro e per la valorizzazione della ‘buona impresa’ negli appalti pubblici di lavori, forniture e servizi. Protocollo che ha preceduto la legge regionale 18 che ne ha raccolto vari contenuti. E citiamo, come esempio virtuoso, anche il buon esito della gara di Estar per i servizi sanitari che ha riguardato oltre 3 mila lavoratori”, dice la Cgil Toscana, che lancia un appello alla politica e alla società civile: “Invitiamo a leggere bene i contenuti dello Sblocca Cantieri e delle modifiche al Codice degli appalti, serve costruire una rete di contrasto perché in ballo ci sono questioni fondamentali come la sicurezza sul lavoro, la qualità dei servizi, il rischio di infiltrazioni della malavita”.