Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uiltemp comunicano la mobilitazione dei lavoratori precari in Anpal Servizi e la convocazione di un presidio davanti al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per domani, giovedì 28 febbraio, alle ore 10,00. “La mobilitazione si è resa necessaria, in seguito alla mancanza di risposte di fronte alle ripetute richieste formali di incontro – spiegano le organizzazioni sindacali -. In questi anni diversi lavoratori storici dell'azienda non hanno visto soluzioni di fronte alla perdita del lavoro, ma ce sono ancora più di 600 dal destino totalmente sconosciuto".

Precari che chiedono legittimamente da anni la stabilizzazione in virtù delle esperienze di lungo corso maturate e che, per ricoprire le proprie posizioni lavorative, hanno superato più volte processi selettivi finalizzati a confermare, nelle intenzioni dei vertici aziendali, la propria professionalità. “Ci lascia dunque quanto meno sorpresi – commentano le sigle – apprendere che in questa azienda, che vede molti lavoratori senza prospettive occupazionali certe, anche nel momento in cui si immagina un ampliamento del raggio di intervento, non sia prevista alcuna stabilizzazione dei collaboratori divenuti nevralgici all’interno della struttura, i quali, proprio in vista della futura mission, potrebbero rivestire ruoli strategici per lo sviluppo delle nuove attività. In tal senso infatti non sono state neanche discusse, durante il passaggio del decreto sul RdC al Senato, le richieste di modifica dello stesso utili a programmare la stabilizzazione dei suddetti lavoratori”.

Per Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uiltemp “appare quanto mai necessaria una condivisione con le organizzazioni sindacali delle scelte organizzative da adottare, visti gli impatti che le disposizioni contenute nel decreto sul reddito di cittadinanza avranno sul capitale umano attivo in Anpal Servizi. Risorse che già da anni con comprovata competenza e professionalità, contribuiscono al sistema delle politiche attive del lavoro in Italia”. L’obiettivo principale resta la tutela dei lavoratori e "il superamento del precariato di tutti i lavoratori”, concludono le sigle sindacali, che chiedono con urgenza “l’individuazione di soluzioni condivise tramite accordi sindacali (come già attuati nel 2017), ma anche con l’avvio immediato di un piano di sviluppo dell'azienda”.